venerdì 30 settembre 2016

LIBRO: Le vergini suicide

Titolo: Le vergini suicide
Titolo originale: The virgin suicides
Autore: Jeffrey Eugenides
Pubblicazione: 1993
Genere: romanzo
Ambientazione: cittadina provinciale USA, anni '70


Ho visto più volte il film che è stato tratto da questo romanzo, diretto da Sofia Coppola e uscito nel 1999, siccome mi è sempre piaciuto, ho deciso finalmente di leggere anche il libro. Non saprei scegliere tra libro e film ora che li conosco entrambi perché sono tutti e due particolari e originali, anche se diversi.

Il romanzo è narrato in prima persona plurale da un gruppo di uomini che ricordano la loro adolescenza. L'ambientazione è contemporanea (all'uscita del libro), intorno agli anni '90, anche se i fatti narrati risalgono agli anni '70 perché parlano della loro giovinezza; tutto ha luogo a Grosse Pointe, una cittadina suburbana del Michigan. Il soggetto del loro racconto sono le sorelle Lisbon, 5 ragazze che abitano in una casa del loro stesso quartiere e frequentano la loro scuola. Tutto ciò che i narratori sanno a proposito delle ragazze non deriva soltanto dalla loro ossessione adolescenziale ma anche da fatti che hanno appreso durante i 20 anni che sono passati, tramite interviste e testimonianze materiali. Il titolo è esplicativo quindi non credo di fare spoiler dicendo che si suicidano tutte nel giro di un anno.

Le differenze tra film e libro sono innanzitutto stilistiche nel senso che l'atmosfera generale è più tragicomica e schietta nel romanzo mentre il film prende una piega più onirica e idealizzata. L'immagine che ne deriva delle sorelle Lisbon è perciò nel primo più delineata e nel secondo più sfumata. Grazie al narratore collettivo nel libro ci si concentra più sull' idea che i narratori hanno delle ragazze mentre nel film questa prospettiva passa in secondo piano e le ragazze sono al centro dell'attenzione. Poi ci sono anche differenze minori come il suicidio mancato di Mary.

Questo è il romanzo di debutto di Jeffrey Eugenides (1993) e sarà anche poi il debutto alla regia di Sofia Coppola nella sua trasposizione (1999) intitolata in italiano "Il giardino delle vergini suicide".

Nonostante i fatti non vengano narrati sempre in preciso ordine cronologico, perché si tratta di ricordi che affiorano alla mente dei ragazzi ormai uomini, si può facilmente capire la successione dei fatti. La figlia minore dei Lisbon, Cecilia, a 13 anni tenta il suicidio tagliandosi le vene dei polsi nella vasca da bagno ma viene trovata in tempo e salvata. I genitori organizzano una festa in casa (supervisionata da loro) per cercare di distrarre le figlie da questa mancata tragedia e darle una parvenza di libertà e normalità ma proprio durante la festa Cecilia si butta dalla finestra e questa volta il suicidio riesce. Le 4 sorelle rimaste sono l'oggetto dell'interesse non solo dei ragazzi narratori ma anche dell'intero vicinato perché le loro vite appaiono misteriose e i loro comportamenti inquietanti. Lux, 14enne, ora diventata la minore delle sorelle, sembra essere l'unica espansiva ed è effettivamente l'unica ad avere dei rapporti con persone esterne alla famiglia mentre le altre ragazze sono molto più chiuse. Lux ha una breve relazione con il ragazzo più bello della scuola, Trip Fontaine, a cui viene permesso da Mr. Lisbon (professore di matematica della loro scuola) di farle da cavaliere a patto di trovare 3 cavalieri anche per Bonnie, Mary e Therese. La serata non finisce bene perché Lux non rispetta il coprifuoco dei genitori e come risultato le 4 figlie vengono ritirate da scuola e praticamente segregate in casa. Poco dopo anche il padre si ritira dall'insegnamento.
La casa Lisbon sembra quasi maledetta agli occhi dei vicini e specialmente del gruppo di ragazzi che dicono di aver avuto qualche flebile contatto con loro durante quei giorni, fino a ricevere un messaggio dove erano invitati a mezzanotte da loro per aiutarle a scappare.
In realtà quando i ragazzi arrivano si trovano davanti ad uno scenario di suicidio di gruppo e scappano, era in questo modo che le ragazze avevano intenzione di scappare.
La mattina dopo, quando i corpi delle 3 ragazze vengono portati via (Mary fallisce il suicidio, ci riuscirà circa un mese più tardi), i fatti vengono a galla ma nonostante le congetture di conoscenti, vicini e giornalisti, nessuno riesce a capire la motivazione dietro a quegli atti.
Dopo i funerali i signori Lisbon si trasferiscono e i loro oggetti vengono venduti ad un mercatino dal quale i narratori cercano di raccogliere la maggiore quantità possibile di materiale per scoprire qualcosa in più su quelle 5 ragazze che loro sono sicuri di aver amato.

Come ho già detto io ho visto il film prima di leggere il libro e mi era sempre piaciuto, lo consigliavo spesso a chi non l'aveva ancora visto ma solo dopo molto tempo ho recuperato il romanzo. Ora che l'ho concluso posso dire di essere abbastanza impossibilitata a scegliere il migliore fra i due. Il libro l'ho amato per tutta una serie di ragioni sopracitate che lo differenziano dal film e ancor di più dalla scrittura di questo autore, di cui ora vorrei leggere anche altro. Consiglio a tutti di leggerlo perché secondo me è adatto a qualsiasi gusto e, non essendo troppo lungo o complicato, lo trovo anche adatto a chi non legge frequentemente.

sabato 24 settembre 2016

Disney Classics | Aladdin #31

I post che ho scritto di recente sui classici Disney riguardavano 2 film che avevo visto ad agosto, quindi per il mese di settembre non c'era ancora stato il "classico del mese" ed eccolo qua. Ho scelto Aladdin perché desideravo molto aggiungerlo al più presto nella mia collezione di DVD e l'ho trovato a prezzo scontato quindi... segno del destino!

Titolo (originale): Aladdin
Regia: Ron Clements, John Musker
Produzione: USA, 1992
Genere: animazione, musicale
Ambientazione: luogo fittizio del medio oriente, altri sostengono in India
Ispirato a: racconto persiano "Aladino e la lampada magica" delle Mille e una notte


Essendo "Aladdin" uscito un paio d'anni prima della mia nascita da piccola l'ho visto e rivisto anche se non ho mai avuto né la cassetta né il dvd (fino ad oggi, che l'ho finalmente aggiunto alla collezione). Ricordo infatti che non avendolo in casa Aladdin era sempre la mia prima scelta quando si trattava di noleggiare una VHS perché, se lo volete sapere, ero innamorata di Aladdin. Lui era il mio "principe" preferito della Disney (non so se possa essere definito principe, ma comunque poi lo diventa per un po') e anche adesso penso che sia il migliore. (<3)
Non dimentichiamo che, allora come adesso, questo film contiene uno dei miei personaggi Disney preferiti in assoluto cioè il Genio (Robin Williams in originale, altra grande parte dell'infanzia di tutti noi, scomparso troppo presto) doppiato in italiano da Gigi Proietti.

La colonna sonora ha un ruolo molto importante in Aladdin perché è uno di quei lungometraggi Disney in cui sono proprio i personaggi a cantare, quindi possiamo dire che assuma anche un significato narrativo oltre che di sottofondo e contorno (come per tutti gli altri film). In questo caso è firmata da Alan Menken (storico autore di musica per la Disney) e Tim Rice (genio per quanto riguarda la musica da musical), due super-garanzie per quanto mi riguarda.

Il lungometraggio ebbe un successo indiscusso alla sua uscita nel 1992 (pur con qualche accusa di razzismo dal mondo arabo) che portò alla realizzazione di 2 seguiti direct-to-video: "Il ritorno di Jafar" (1994) che credo di aver visto un paio di volte da piccola e "Aladdin e il re dei ladri" (1996) che forse avrò anche visto, non ricordo; infine anche ad una serie animata andata in onda fra 1994 e 1996 (non l'ho mai vista).

La storia ha inizio presso la corte del sultano di Agrabah, il quale si dispera perché la figlia Jasmine non accetta nemmeno un pretendente come marito. Lei si sente oppressa dalla vita al palazzo e decide di scappare per trascorrere una giornata al mercato, in mezzo alla gente normale. Qui incontra un ragazzo di strada che la salva da una situazione spiacevole e a cui poi lei salverà la vita rivelando di essere principessa. Questo giovane si chiama Aladdin e viene fatto prigioniero per conto di Jafar, il gran visir consigliere del sultano, persona meschina e crudele che vuole usare Aladdin solo per andare alla Caverna delle Meraviglie a recuperare la lampada magica. Con l'inganno Jafar porta Aladdin ad entrare nella caverna chiedendogli la lampada ma proibendogli di toccare alcunché. La scimmietta di Aladdin, Abu, tocca un gigantesco rubino e la caverna inizia a sciogliersi, come fosse sabbia. Fortunatamente nella caverna avevano "fatto conoscenza" col famoso tappeto volante che li porta in salvo, Jafar però lo inganna ancora e cerca di impossessarsi della lampada intrappolando definitivamente Aladdin e Abu nella caverna. Gli amici sono ora in trappola ma per fortuna hanno ancora la lampada e proprio mentre la osservano fanno involontariamente uscire il Genio, che riconosce Aladdin come padrone. Egli ha il dovere di far esaudire 3 desideri, tranne resuscitare i morti, far innamorare le persone e uccidere qualcuno. Come prima cosa il Genio riporta tutti quanti nella città di Agrabah e qui esaudisce il primo desiderio di Aladdin, quello di diventare un principe per avere qualche possibilità con Jasmine. Si presenta a corte come pretendente e riesce ad avere successo, non senza qualche intoppo. Jafar nel frattempo aveva progettato di sposare la principessa e vuole uccidere questo principe ma scopre che si tratta proprio di Aladdin per cui gli ruba la lampada, diventando il nuovo padrone del genio. I suoi 2 primi desideri sono diventare sultano e stregone più potente del mondo, riducendo gli altri a suoi schiavi. Durante uno scontro nel quale Jafar sembra avere la meglio, Aladdin gli fa notare come il Genio sarà sempre e comunque più potente di lui, così Jafar si fa tramutare in genio e Aladdin prontamente lo imprigiona nella lampada.
Aladdin decide di usare come desiderio quello di liberare il Genio dalla sua prigione-lampada e decide anche di non fingere più di essere principe. Le sue azioni colpiscono molto il sultano, che cambia la legge permettendo a Jasmine di sposare Aladdin.

Trovo che in questo Classico Disney (ma non è l'unico) i personaggi abbiano un aspetto molto definito e particolareggiato, sia nel disegno sia anche forse per l'utilizzo di computer ancora allo stato iniziale. Oltre ai disegni animati dei vari personaggi mi sono piaciuti particolarmente anche quelli "scenografici" del palazzo, delle vie della città e degli interni della caverna; indubbiamente d'effetto è anche la Caverna digitalizzata con una voce terrificante: lo scopo è stato raggiunto, da piccola mi faceva piuttosto paura.
Come ho già accennato sopra il Genio è il mio personaggio preferito, lo trovo davvero geniale (ahah) per le sue gag e battute ma anche per essere ispirato in tutto e per tutto a Robin Williams, oltre poi ad avere la sua voce in originale. Questo personaggio cambia volutamente aspetto all'interno del film e assume anche le sembianze di Pinocchio, altri due Disney. Inoltre appaiono anche Sebastian della Sirenetta, La Bestia e il famoso "cappello a forma di Pippo".
Ci furono delle controversie e conflitti tra Williams e la Disney in seguito a questa sua collaborazione e quindi non partecipò come genio al secondo film, tornò invece per il terzo film una volta risolti i contrasti.

Vince 2 premi Oscar nel 1993 come Miglior colonna sonora e come Miglior canzone per "A whole new world". Stessi due premi vinti anche ai Golden Globe dello stesso anno. Ebbero poi anche innumerevoli altre nomination.

Nelle mie 3 visite ai parchi Disney posso dire di ricordare la costante presenza della giostra dei tappeti volanti (simile a quella di Dumbo, per capirci) ma anche di attori che impersonavano quasi tutti i personaggi del film e anche, se la memoria non m'inganna, alcuni bar/ristoranti a tema Aladdin.

venerdì 23 settembre 2016

FILM: Soffocare

Titolo: Soffocare
Titolo originale: Choke
Regista: Clark Gregg
Produzione: USA, 2008
Genere: commedia, drammatico
Attori: Sam Rockwell, Anjelica Houston, Kelly Macdonald, Bard Henke, Paz de la Huerta
Tratto da: romanzo omonimo di Chuck Palahniuk del 2001


Ho deciso di vedere questo film subito dopo aver finito di leggere il romanzo da cui è tratto.
La storia mi aveva incuriosito parecchio in una sua possibile trasposizione cinematografica, ancor di più parendo dalle premesse di un attore e prolifico alla regia come Clark Gregg e da attori protagonisti di alto livello.

Per quanto riguarda la trama, il film segue linearmente quella del romanzo, non tanto però nello "stile di narrazione" perché Palahniuk presentava i fatti in modo volutamente più confuso e senza seguire l'ordine cronologico. Clark Gregg da un'impronta più tradizionale a una storia che non ha molto di tradizionale. Egli era con questo film alla sua prima esperienza alla regia (e alla sceneggiatura) ma appare anche nelle vesti del personaggio minore di Lord High Charlie, superiore di Victor al villaggio coloniale. I suoi impegni di attore hanno causato il ritardo di questo progetto previsto inizialmente per il 2006, girato poi nel 2007 e uscito nel 2008.
Il tono del film oscilla tra momenti drammatici ed altri più "stupidi" e assurdi.
La colonna sonora è in gran parte opera dei Radiohead anche se non interamente come aveva inizialmente dichiarato Palahniuk. Quest'ultimo appare in un cameo alla fine del film quando, nell'ultima scena, è seduto vicino al protagonista sull'aereo.

Riassumo in breve la trama ma se vi interessa ne parlo nel precedente post dedicato al libro.
Victor Mancini (Sam Rockwell) è uno studente fallito di medicina che lavora come figurante nel villaggio di ricostruzione storica di Colonial Dunsboro. Qui è assillato dal capo che non ammette nulla "che non sarebbe esistito anche nel '700", ma ha come collega il migliore amico Danny.
Questo lavoro non riesce a dargli uno stipendio abbastanza alto per pagare le spese di mantenimento della madre ad una costosa casa di cura. Inoltre, come se non bastasse, Victor e Danny sono anche sesso-dipendenti. Lo stratagemma che Victor mette a punto per guadagnare (e che da il titolo al film) è singolare: ogni sera si reca a cena in un ristorante diverso e inscena un soffocamento in modo che i clienti presunti ricchi lo soccorrano e mandino poi assegni per "aiutarlo nelle difficoltà".
La madre ormai malata confessa di avere un segreto che deve assolutamente rivelare al figlio riguardo alle sue origini ma non riesce mai a dirlo visto che non riconosce Victor. La dottoressa Paige Marshall (personaggio alquanto assurdo anche lei, alla fine) si propone allora come messaggera e traduce il diario della sig.ra Mancini (Anjelica Huston) dall'italiano, scoprendo che Victor discenderebbe direttamente da Gesù.

Quando ho terminato questo film ho subito capito che mancava qualcosa ma non sapevo cosa.
La recitazione degli attori era a posto, mi era piaciuta anche la colonna sonora, le scelte della sceneggiatura anche positive o per lo meno di sicuro non negative e poi ho capito che l'unica cosa che restava era proprio la regia, uno stile di ripresa, la fotografia quasi assente... secondo me quello che mancava era proprio l'occhio del regista. Ditemi se anche secondo voi non si vede la mano de regista in questo film perché questa è stata l'impressione che mi ha dato.
Se mi chiedete: consigliato o no? Vi direi Sì con la riserva della regia appunto, che è un'enorme parte e anche importante, però se non lo vedrete mai non credo che ci sia stata una grossa perdita, diciamo che consiglierei altri film al posto di questo perché non mi ha più di tanto colpito anche se non posso dire che non mi sia piaciuto.

martedì 20 settembre 2016

LIBRO: Soffocare

Titolo: Soffocare
Titolo originale: Choke
Autore: Chuck Palahniuk
Pubblicazione: 2001
Genere: commedia nera
Ambientazione: USA, contemporanea


Terzo libro che leggo di Palahniuk, dopo Fight Club (letto 3 anni fa) e Invisible Monsters (a gennaio). Sono dell'idea che l'opinione che uno si fa di questo autore dipenda molto da quali romanzi si sono letti in precedenza (cosa vera anche per altri autori) ma soprattutto in che ordine si sono letti.
Io ad esempio quando avevo letto Fight Club nell'estate del 2013 l'avevo fatto solo perché tutti mi dicevano che era un libro da leggere, ne sono rimasta però parecchio delusa perché non capivo quale fosse il senso di tutta quella violenza e di quel linguaggio. So che sono caratteristiche tipiche del genere e ho letto diversi libri così che mi sono piaciuti ma non riuscivo a capire cosa avesse Fight Club più degli altri tanto da far definire il suo autore "fottuto genio". Non ci trovavo niente di geniale e così ho lasciato perdere. A gennaio di quest'anno mi è capitato (quasi per caso) di leggere Invisible Monsters e, anche se non l'ho apprezzato totalmente, ho intravisto già un po' qual era l'intento dell'autore, cosa che in Fight Club non avevo minimamente intravisto. Invisible Monsters probabilmente non lo ricorderò mai come "un bel libro" ma sicuramente senza di esso probabilmente non avrei mai letto nemmeno Soffocare e non leggerei altro di Palahniuk.

Soffocare ha come protagonista Victor Mancini, tipico personaggio in stile "Palahniuk" con una vita alquanto assurda ma forse totalmente ordinaria. Ex studente di medicina, ora si guadagna da vivere lavorando nel villaggio di simulazione del '700 (quelli che negli USA ricreano l'ambiente dei padri pellegrini per intenderci) ma siccome non è ben remunerato ha dovuto ingegnarsi per trovare altre fonti di guadagno. I soldi non servono tanto per lui, quanto per il mantenimento della madre malata in una casa di cura costosa. Ah, quasi dimenticavo, Victor è anche sesso-dipendente e questo vale anche per Danny, suo migliore amico, e tutti gli impiegati presso il villaggio coloniale.
La maniera che Victor ha escogitato per guadagnare è alquanto singolare (e da il titolo al romanzo): di tanto in tanto si reca a cenare in diversi ristoranti dove a metà pasto mette in scena un soffocamento, puntualmente qualcuno interviene a salvargli la vita e, inspiegabilmente, altrettanto puntualmente gli manda qualche assegno di aiuto e di augurio.
Parallelamente a tutto questo sua madre non lo riconosce più e crede che sia il suo legale che viene a farle visita. All'ospedale conosce un'infermiera di nome Paige Marshall che, avendo studiato l'italiano, riesce a leggere e tradurre il diario della madre di Victor e a scoprire alcune verità scioccanti. Inoltre si troverebbe "costretta" ad accoppiarsi con lui perché le cellule prese da loro feto sarebbero in grado di guarire la signora Mancini.

Nel 2008 è uscito anche un film omonimo, diretto dal prolifico Clark Gregg, con attori di spicco come Sam Rockwell, Anjelica Huston e Kelly MacDonald.

Dopo aver finito il romanzo ho scoperto che il personaggio di Danny è l'unico creato da Palahniuk che lui realmente apprezza. Infatti è solito odiare i suoi stessi personaggi perché hanno valori opposti ai suoi ma per Danny prova compassione. Devo ammettere che ho avuto la stessa impressione.

Questa è il quarto romanzo di Palahniuk. Io ho letto finora il primo, secondo e quarto. Mi chiedo se il fatto di leggerli in ordine di pubblicazione abbia qualche effetto, a me sembra che si vada in miglioramento ma probabilmente sono solo mie impressioni dato che tutti sembrano adorare l'autore come un dio e ritengono che Fight Club sia la Bibbia.
Io piuttosto consiglierei "Soffocare" come romanzo da leggere di Palahniuk, più di altri. Ditemi cosa ne pensate anche voi di questo scrittore e se pensate che sia un genio oppure no, mi piacerebbe capire perché le persone che lo amano lo ritengono tale. Grazie :*

P.S.: Sono sicurissima che se avessi letto Soffocare come primo romanzo di questo autore la mia opinione sarebbe stata completamente diverse e, non dico che l'avrei adorato, ma magari mi sarebbe piaciuto fin dall'inizio e avrei visto anche Fight Club e Invisible Monsters sotto un'altra luce.

domenica 18 settembre 2016

Disney Classics | La spada nella roccia #18

Ecco anche il secondo film visto ad agosto nella categoria dei Classici Disney. In questo caso ho anche comprato il relativo dvd poco prima di vederlo quindi ora fa parte della mia collezione. Il 18° classico è stato per me uno dei più visti quando ero piccola perché ce l'avevo in cassetta e quindi potevo vederlo spesso, tanto da saperlo quasi a memoria!

Titolo: La spada nella roccia
Titolo originale: The Sword in the Stone
Regia: Wolfgang Reitherman
Produzione: USA, 1963
Genere: animazione, avventura, fantastico
Ambientazione: Inghilterra, '500 Medioevo
Ispirato a: omonimo romanzo di T. H. White (1938)

   

"La spada nella roccia" è il 18° Classico Disney ed essendo uscito negli Stati Uniti il giorno di Natale del 1963 fa di lui l'ultimo film ad essere uscito prima della morte di Walt Disney nel 1966 e anche l'ultimo a cui egli ha preso parte nella produzione.

La colonna sonora è opera dei fratelli Sherman, autori delle colonne sonore dei più celebri Classici Disney, quindi possiamo considerarlo un vero e proprio "classicissimo". Secondo me i classicissimi sono quei lungometraggi che hanno fatto parte dell'infanzia dei nostri genitori e che quindi sono ormai più che affermati e prodotti ancora sotto la supervisione di Disney in persona.

Dopo la morte del re d'Inghilterra, che non ha lasciato eredi, appare come per magia una spada conficcata in un incudine che porta l'iscrizione "Chi riuscirà ad estrarla da questa roccia diventerà re d'Inghilterra". Per molti anni nessuno riuscì in quest'impresa e presto la spada venne dimenticata. Passati anni da questa vicenda si arriva all'incontro di Semola/Artù (orfano di 12 anni che vive presso il castello di Sir Ettore, e fa da scudiero al figlio di questo, Sir Caio) con Mago Merlino e il suo gufo parlante Anacleto. Merlino conosce il futuro di quel ragazzino e quindi si assume l'incarico di fargli da precettore e così si trasferisce anche lui al castello insieme a Semola e gli insegna a leggere e scrivere, oltre che a pensare in modo intelligente e astuto. Sir Ettore e Caio non credono alla magia e pensano che Merlino sia solo un buffone ma decide lo stesso di accoglierlo per non avere problemi. Un giorno arriva al castello Sir Pilade con una notizia da Londra: il giorno di Capodanno si terrà a Londra un torneo cavalleresco dove il vincitore sarà proclamato re. Ettore vuole far partecipare Caio e nomina Semola suo scudiero. Successivamente assistiamo a varie magie di Mago Merlino: tramuta se stesso e Semola in pesci, in scoiattoli e in uccelli, oltre ad usare la magia per fare le valigie e per lavare i piatti (tutte le magie sono accompagnate da canzoni e questi sono sempre stati i miei momenti preferiti del film). Durante una di queste magie Semola finisce per sbaglio a casa di Maga Magò e quando Merlino lo viene a salvare, tra i due maghi inizia un duello di magia che diventerà via via sempre più pericoloso ma si giungerà alla sconfitta di Magò. Siccome Semola è felice di fare da scudiero a Caio e sostiene che sia "il massimo a cui ha sempre aspirato", Merlino si arrabbia moltissimo dopo tutti gli sforzi che ha fatto per dargli una buona istruzione e magari fargli aspirare a qualcosa di più, e così scappa a Honolulu nel futuro (XX secolo). Il giorno del torneo arriva e Semola si accorge di aver dimenticato la spada di Caio alla locanda, con l'aiuto di Anacleto ne trova un'altra lì vicino, dentro ad un'incudine e così la estrae con facilità e la porta a Caio. Quando la riceve egli legge l'iscrizione perché si è accorto che non si tratta della sua spada e rimane sconcertato nel realizzare che si tratta proprio della leggendaria "spada nella roccia". La notizia si diffonde presto e nessuno crede che un ragazzo mingherlino sia riuscito in un tale miracolo e gli chiedono di ripetere l'azione. Egli ci riesce nuovamente e mentre la estrae il cielo si illumina. Tutti iniziano ad acclamarlo come nuovo re ("Viva re Artù!") ma Semola si sente alquanto inadatto per questo ruolo e invoca l'aiuto di Merlino. Egli arriva e gli spiega quale sarà il suo destino: guiderà i cavalieri della tavola rotonda e diventerà famoso e conosciuto attraverso i secoli ispirando libri, leggende e addirittura film.

La colonna sonora de "La spada nella roccia" ricevette una nomination agli Oscar del 1964 nella sezione di colonna sonora adattata, premio che però venne vinto da "Irma la dolce".

Non ricordo quale edizione avessi io in VHS ma ricordo che era l'unica cassetta che non avevo a casa mia, bensì dai miei nonni. Per cui ogni volta che andavo da loro e volevo vedere un film disney guardavo sempre questo. Il DVD che ho acquistato il mese scorso è quello dell'edizione speciale 45° anniversario che vede un restauro nel doppiaggio e nel sonoro, tappando i buchi che derivavano da precedenti versioni.

All'interno dei parchi Disney possiamo trovare il personaggio di Merlino sia nelle parate che semplicemente come personaggio interpretato da attori in giro per il parco. Nei parchi americani di Disneyland (California) e Disney World (Florida) c'è anche una giostra dedicata al film chiamata "King Arthur Carousel" che si presenta come una classica giostra con cavalli. Inoltre vorrei ricordare un elemento che è anche presente al parco EuroDisney di Parigi e che consiste in una scultura della spada dentro all'incudine, con la quale mi sono fotografata (mentre cercavo di toglierla, ovviamente) ogni volta che ho visitato il parco e perciò a diverse età. La prima volta che l'ho fatto avevo 4 anni e ricordo ancora di come, appena l'ho vista, sono corsa a cercare di estrarla dalla roccia chiedendo a mio papà di venirmi ad aiutare, sicura che sarei diventata così una regina :,)

Come molti Classici Disney, anche questo dovrebbe diventare un live-action tramite un remake che è stato annunciato nel 2015.

sabato 17 settembre 2016

3 FILM: La principessa Sissi

All'inizio del mese di agosto ho deciso di rivedere questa trilogia dopo diversi anni che non la guardavo. In realtà si tratta di 3 film che conosco praticamente a memoria perché sono stati una parte importante della mia infanzia, essendo io per una fase piuttosto ossessionata dalla Principessa Sissi. Volevo essere come lei, la prendevo come modello di riferimento, leggevo il fumetto, inviavo le mie lettere e disegni al giornalino, guardavo i cartoni animati e soprattutto... guardavo questi film in ripetizione. Non contiamo poi che il mio idolo era anche un personaggio storico realmente esistito e questo mi permise di visitare a Vienna i luoghi in cui viveva, andare a mostre su di lei, vedere gli oggetti che aveva davvero usato e anche osservare i suoi dipinti (inizialmente rimasi delusa perché pensavo avesse l'aspetto di Romy Schneider e soprattutto... Franz non era così giovane e bello come nel film)! Ammetto di essere un po' di parte nel consigliarvi questi film ma credetemi se vi dico che vale la pena vederli perché ora che ho 20 anni e li ho rivisti dopo tanto... capisco perfettamente la "me bambina".

FILM #1

Titolo: La principessa Sissi
Titolo originale: Sissi
Regia e sceneggiatura: Ernst Marischka
Produzione: Austria, 1955
Genere: storico, sentimentale
Ambientazione: 1853, Germania e Austria
Attori: Romy Schneider, Karlheinz Böhm, Magda Schneider, Uta Franz, Josef Meinrad


Questo primo film della trilogia si concentra sul periodo immediatamente precedente al matrimonio con Francesco Giuseppe e quindi al suo diventare principessa. La storia ha inizio nel 1853 in Baviera quando Sissi ha appena 16 anni e si appresta ad accompagnare la sorella Elena a Vienna, insieme anche alla madre Ludovica. Ufficialmente sono invitate al compleanno del loro cugino, il giovane imperatore dell'Impero Austro-Ungarico ma in realtà Sofia, madre di Franz, ha già organizzato il fidanzamento tra Elena e il figlio. Franz non è troppo contento di questo programma a cui non ha potuto partecipare ma il giorno stesso dell'arrivo delle cugine lui fa la conoscenza di una ragazza semplice e allo stesso tempo affascinante, di cui subito si innamora. Solo alla sera, durante la festa, si rende conto che quella ragazza è proprio sua cugina, la sorella minore della sua promessa sposa. Nel momento in cui tutti sanno che Franz chiederà la mano ad Elena lui sorprende tutti facendo ricadere la sua scelta su Sissi (anche lei sorpresa e spaventata dalla cosa, visto che non era stato chiesto il suo parere). L'arciduchessa Sofia cerca subito di ostacolare i due giovani perché Sissi è sedicenne e troppo vivace e avventuriera per ricoprire un ruolo politico così importante, ma Franz è deciso, oltre ad essere i due davvero innamorati e così il film si conclude con le nozze reali.

Essendo il primo film della serie è stato sicuramente quello che ho guardato di più durante la mia infanzia. Mi piace particolarmente perché qui vediamo Sissi com'era prima che diventasse un autentico "personaggio storico" e prima che venisse oppressa dalle rigide regole di corte. La storia è resa molto romantica, probabilmente più di quanto lo fu in realtà, perché viene portata in primo piano la storia d'amore fra Sissi e Franz e al contempo vengono caricati come personaggi le figure dei genitori. Il modo in cui questi aspetti vengono resi è tipico di un film anni '50 ma non si può negare come nel complesso sia fatto molto bene e quindi ve lo consiglio e lo segnalo come film da vedere nel caso non l'abbiate mai visto!

FILM #2

Titolo: Sissi - La giovane imperatrice
Titolo originale: Sissi - Die junge Kaiserin
Regia e sceneggiatura: Ernst Marischka
Produzione: Austria, 1956
Genere: storico, drammatico
Ambientazione: Austria e Ungheria
Attori: Romy Schneider, Karlheinz Böhm, Magda Schneider, Walter Reyer


Nel secondo film osserviamo la difficile condizione di Sissi nella vita di corte. Le rigide regole imposte dall'arciduchessa Sofia non si addicono ad uno spirito libero come lei, ancor di più pensando che aveva appena 16 anni e si ritrovava sposata con l'imperatore a governare un impero insieme a lui.
I rapporti con la suocera si inaspriscono ancora di più quando Sissi mette alla luce la prima figlia della coppia imperiale. Scopre ben presto di non poter avere voce in capitolo riguardo alla scelta del nome: Sofia, come la madre di Franz. Inoltre deve letteralmente combattere anche solo per avere una minima parte nell'educazione della bambina che le viene costantemente sottratta. Questo la porta a scappare presso la sua famiglia e a trovare conforto dai suoi genitori (perché in fondo è lei stessa una bambina) ma essi le fanno notare che tutto sommato ora ha delle responsabilità che sono più grandi di lei e sua figlia, lei rappresenta l'impero.
La mia parte preferita di questo film e che mi emoziona ogni volta è quando Sissi e Franz si recano in Ungheria durante un momento di tensione fra i due paesi. Il momento più bello si svolge quando sono a Budapest per l'incoronazione e Sissi parla in ungherese, riuscendo in questo modo a farsi sentire più vicina agli Ungheresi di quanto fossero riuscite a fare le relazioni politiche.

La faccenda dell'educazione dei figli di Sissi si allontana abbastanza da quella che era la realtà perché nonostante soffrì per non poter avere una relazione normale con loro, fu costretta a sottoporli al tipo di educazione prevista per i figli della coppia imperiale. La bimba di nome Sofia che viene mostrata in questi film in realtà morì all'età di 2 anni in Ungheria quindi in alcune occasioni nel film viene "mostrata" Sofia laddove in realtà si trattava della secondogenita Gisella. Sissi intervenne attivamente per sottrarre soprattutto il terzo figlio Rodolfo dall'educazione militare molto rigida che ricevette.

FILM #3

Titolo: Sissi - Destino di un'imperatrice
Titolo originale: Sissi - Schicksalsjahre einer Kaiserin
Regia e sceneggiatura: Ernst Marischka
Produzione: Austria, 1958
Genere: storico, drammatico, sentimentale
Ambientazione: Austria, Madera, Corfù, Italia
Attori: Romy Schneider, Karlheinz Böhm, Magda Schneider, Josef Meinrad


Questo terzo film vede Sissi nei panni dell'affermata imperatrice dell'impero Austro-ungarico. Molto belle sono le scene ambientate in alta montagna durante una vacanza che Elisabetta e Franz si prendono dagli impegni politici. Proprio in quei giorni però l'imperatrice scoprirà di essere malata, di soffrire cioè di una difficile condizione polmonare aggravata anche dalla depressione. Guarirà in parte grazie al soggiorno in località a clima più mite come Madera e Corfù e venendo anche aiutata dalla madre Ludovica. Una volta guarita accompagna il marito in un viaggio diplomatico in Italia, specificamente nelle città di Venezia e Milano, che facendo parte del Lombardo-Veneto erano sotto il controllo austriaco. Questo è sicuramente il momento che preferisco in questo ultimo film perché la durezza che gli italiani dimostrano nei confronti della coppia imperiale viene in parte affievolita dall'atteggiamento di Sissi che si dimostra ancora una volta profondamente umana ed emerge il suo animo buono.

Anche questo film presenta differenze con la realtà: sia per la situazione dei figli che non viene pienamente riportata dal regista/sceneggiatore; la seconda principale differenza è che i luoghi caldi dove Sissi si reca per la malattia nella realtà sono venuti prima Trieste e Venezia e solo dopo si reca fuori dall'impero. Ciò che viene mostrato a Venezia e Milano invece si avvicina parecchio alla realtà e anche per questo è uno dei momenti più belli dei film secondo me. Con questo non sto assolutamente esprimendo nessuna posizione politica rispetto alla situazione di quel periodo, capisco la visione che avevano gli italiani nei confronti dell'imperatore austro-ungarico ma d'altra parte vedo anche quello che il personaggio di Sissi ha rappresentato e molto della sua personalità può essere percepito dai suoi gesti e comportamenti che assumeva nel fronteggiare le situazioni anche ostili.

FILM: Prendi i soldi e scappa

Titolo: Prendi i soldi e scappa
Titolo originale: Take the money and run
Regia e sceneggiatura: Woody Allen
Produzione: USA, 1969
Genere: comico, film d'autore
Attori: Woody Allen, Janet Margolin, Jan Merlin


Ad agosto ho visto questo meraviglioso film per la prima volta. Mentre lo vedevo ho avuto dei deja-vu, come se queste scene mi fossero famigliari ma siccome non ricordavo la trama forse lo confondo con qualche altro film di Woody Allen.

Woody Allen prende parte al film come co-sceneggiatore e come attore protagonista; inizialmente però la regia non doveva essere sua bensì di Jerry Lewis, che rifiutò per altri impegni, e questo fece di "Prendi i soldi e scappa" il secondo film diretto da Allen e il primo in cui lui è sia ideatore, regista e anche attore protagonista. Premetto che i film di Allen sono per me sempre una garanzia e in particolare amo i film "delle origini" e questo lo è in piena regola (1969).

La forma scelta è quella del "Mockumentary" letteralmente "falso documentario" cioè costruito in questa forma anche se il soggetto, ovvero la vita del protagonista, non sia una vera biografia perché egli non è mai esistito, è un personaggio immaginario.
Virgil Starkwell, centro di tutta la vicenda, è un criminale imbranato e sfortunato, i cui periodi di reclusione in carcere non gli impediscono di formare una famiglia e di continuare con la vita da fuorilegge. Gli spassosi episodi vengono intervallati da veri e propri filmati di repertorio che dovrebbero autenticare la storia della vita di Starkwell.

La forma del Mockumentary verrà in seguito ripresa da Woody Allen ma egli ha sempre dichiarato come fosse uno dei suoi "chiodi fissi". Egli avrebbe voluto realizzare un film del genere anche prima di iniziare a fare film. Il risultato secondo me è stato raggiunto in modo esemplare: la comicità in pieno stile Allen ha permesso a questa pellicola di guadagnarsi un posto nella classifica delle cento migliori commedie statunitensi stilata nel 2000 dall'American Film Institute.

Le scene più celebri e più divertenti sono sicuramente quella della pistola di sapone che si scioglie sotto la pioggia, le due bande criminali che cercano di rapinare la stessa banca mentre un regista fallito cerca di coordinare il tutto, gli otto rapinatori che se ne vanno in giro legati l'uno all'altro e le maschere che i genitori di Virgil indossano durante le interviste televisive.
"Prendi i soldi e scappa" è una di quelle classiche commedie, diventate praticamente cult, che anche dopo 5 volte che le vedi non smettono mai di farti ridere.

P.S.: Tecnicamente la prima pellicola diretta da Allen è stata "Che fai, rubi?" del 1966 ma l'autore ha sempre ritenuto questa sua seconda opera come il suo vero esordio.