Produzione: USA, 1932
Regia: Tod Browning
b/n, sonoro, 64 min.
Cast: Wallace Ford, Leila Hyams, Olga Baclanova, Harry Earles, Schlitzie, Koo Koo
Cult indiscusso e sempre incluso nelle liste di "film da vedere" non c'è dubbio dell'importanza e dell'unicità che Freaks ha tuttora nella storia del cinema.
La particolarità speciale di questo film è che non solo tratta il mondo del circo e le persone che ci lavorano ma è realmente interpretato dai reali "fenomeni da baraccone" e appunto "freaks" che sono effettivamente esistiti e dei quali possiamo trovare notizia.
Penso sia giusto identificare questa pellicola come la capostipite del genere horror perché ad oggi è uno dei film più grotteschi che io abbia mai visto, e teniamo conto del fatto che è uscito nel 1932!
Il tratto che più viene apprezzato e riconosciuto a Freaks non è però il grottesco, o meglio, non si limita a questo; ciò che più salta all'occhio è la luce sotto la quale ci vengono presentati questi "mostri" che combattono (a ragione) contro la normalità e la vincono, ma lo spettatore ne è felice!
All'epoca l'opera di Tod Browning non venne apprezzata, anzi si cercò in tutti i modi possibili di smorzarne la distribuzione, con tanto di censura e tagli non da poco; il regista stesso ebbe la carriera segnata a vita. Solo molti anni più tardi venne effettivamente riscoperto come film di culto e a rivederlo nel 2017 ci si chiede come possa essere stato figlio del 1932 (siamo alla fine della pre-code Hollywood, è vero, ma queste tematiche sorpassano ogni limite anche della prima fase del sonoro piuttosto liberale) fatta eccezione per l'ambientazione del "freak show" che oggi risulterebbe fuori luogo.
Vi invito a cercare di cosa trattassero le scene che sono state - purtroppo - eliminate e andate perdute per sempre, questo sarebbe tranquillamente potuto essere il film più forte mai prodotto nella storia del cinema!
Tutto sommato però il vero motivo per il quale venne così ostacolato all'epoca fu proprio il ruolo che i freaks avevano nella storia, ritratti per quelli che erano senza dubbio, visto che erano anche nella realtà dei fenomeni da baraccone e non per forza tutti hanno giudicato male il loro sfruttamento; cercando testimonianze sul web potrete leggere le loro memorie e capire come questi inconcepibili show fossero per loro l'unica cosa al mondo che li facesse sentire accettati, l'unico senso alla loro esistenza. Lo spettatore viene fatto identificare con i freaks, a fare il tifo per loro, questo era assolutamente inaccettabile anche per la stessa società che poi pagava il biglietto per assistere ai freak-show.
Dobbiamo aspettare appena gli anni '60 per veder tornare la pellicola nei circoli underground giovanili che ricominciano a proiettarla, trovando una nuova identificazione con il messaggio spaventoso, agghiacciante, ma tutto sommato soddisfacente per lo spettatore.
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