mercoledì 6 maggio 2015

LIBRO: Opinioni di un clown

Titolo: Opinioni di un clown
Titolo originale: Ansichten eines Clowns
Autore: Heinrich Böll
Pubblicazione: 1963 (Italia nel 1965)
Genere: romanzo
Ambientazione: Germania del dopo guerra



Il romanzo è una riflessione, quasi un monologo, del protagonista Hans Schnier. Egli fa di lavoro il clown e vive a Bonn, ma non ha molto successo, infatti si ritrova perennemente in difficoltà economiche. Il soggetto principale dei suoi pensieri è il fallimento della relazione con Maria. Maria l'ha lasciato perché lei è una cattolica strettamente osservante e vorrebbe sposarsi e crescere i figli in un ambiente cattolico, cosa che Hans sembrava poco propenso ad accettare. Nonostante questo i due si amavano molto, o almeno Hans la amava e la ama tuttora, soffrendo terribilmente per la sua miserabile condizione attuale. Come se non bastasse Maria lo ha lasciato per un altro uomo, un cattolico che ha poi sposato.
La storia è un misto tra pensieri di Hans nel presente e ricordi del passato sotto forma di flash-back/ricordo. Nel tempo presente gli fa visita il padre, che non vedeva da 3 anni. Hans non ha un buon rapporto con la famiglia (molto ricca ma che non lo aiuta finanziariamente) perché hanno praticamente "tagliato i ponti" dopo che la morte della sorella in guerra (e il loro atteggiamento a riguardo) e la conversione del fratello, che vuole farsi prete.
Chiede aiuto a tutti i suoi amici e conoscenti, qualche volta riceve anche comprensione e compassione ma il più delle volte solo telefoni sbattuti in faccia.

Questo è il primo libro che leggo di questo scrittore tedesco e ammetto che lo sto leggendo per scuola, altrimenti non lo avrei conosciuto. La maggior parte dei suoi libri sono ambientati nel periodo post-bellico e riguardano proprio il processo di ricostruzione della vita normale dopo la catastrofe. In alcuni casi trattano anche di climi abbastanza depressi o che appaiono senza speranza ma alla fine del tunnel si riesce a vedere un puntino di luce che sembra non avvicinarsi mai.

Si nota naturalmente la critica dell'autore nei confronti della società ma soprattutto della religione cattolica e delle condizioni economiche e non della gente comune.

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