Produzione: Italia e USA, 1998
Ambientazione: Nave Virginian, periodo tra le due guerre
Genere: Drammatico
Attori: Tim Roth, Pruitt Taylor Vince, Mélanie Thierry, Bill Nunn, Clarence Williams III, Gabriele Lavia
Questo film del 1998 è tratto dal monologo Novecento di Alessandro Baricco del 1994.
La trama si basa principalmente su quella del libro, rifacendosi anche allo spettacolo teatrale tratto da Novecento.
La colonna sonora di Ennio Morricone ha ricevuto un Golden Globe nel 2000.
Danny Boodman T.D. Lemon Novecento è nato su un transatlatico, la Virginian, nel 1900.
Viene trovato da un macchinista nero, Danny Boodman, che lo battezza col suo nome e la sigla "T.D. Lemon" scritta sulla scatola in cui era stato abbandonato nel reparto di prima classe. Il soprannome del bambino sarà però sempre "Novecento" in quanto viene trovato nell'anno 1900.
Inizialmente lo tiene nella sala macchine insieme ai suoi colleghi macchinisti, gli unici a essere a conoscenza di questo grande segreto, che dura finché il bambino non esce allo scoperto in seguito alla morte di Danny.
Danny pensava che T.D. significasse Thanks Danny ma il bambino stesso scopre che vuol dire Tano D'Amato (il nome del proprietario dei limoni precedentemente contenuti nella scatola).
Tutto l'equipaggio contribuisce alla crescita di Novecento ma dopo la morte di Danny in un incidente sul lavoro si ritrova a dover sfuggire a chi lo vuole mettere in orfanotrofio.
Il punto è che Novecento non esisteva legalmente, non aveva patria e famiglia.
Il comandante e tutti i membri dell'equipaggio per una ventina di giorni non lo trovano più perché si erano affezionati al bambino che però sembrava scomparso.
Il comandante e tutti i membri dell'equipaggio per una ventina di giorni non lo trovano più perché si erano affezionati al bambino che però sembrava scomparso.
Tutta la storia viene narrata da Max, un musicista della Virginian che diventa amico di Novecento quando viene assunto, ovvero quando Novecento è ormai già adulto ma comunque mai sceso dalla nave.
Decide di sfidare quello che veniva considerato "l'inventore del jazz", non per vincere ma piuttosto per curiosità e voglia di conoscerlo. Questo pianista si rivela essere veramente bravo, anzi perfetto.
Ma Novecento è ancora meglio, inizialmente sembra volerlo quasi prendere in giro ma poi riesce a fare rimanere a bocca aperta tutti, inventore del jazz compreso.
Un giorno conosce anche una ragazza sulla nave, ma quando arriva a destinazione ed è arrivato il momento di scendere, anche qui Novecento resiste.
Improvvisamente, di punto in bianco, decide di scendere, scioccando tutti anche se sotto sotto sono felici per lui. Quando arriva il momento decisivo però si blocca perché il motivo per cui voleva scendere era che voleva vedere il mare. Resta per molto tempo isolato dopo questa strana esperienza.
La storia si blocca in un certo senso quando il narratore deve scendere dalla nave e durante tutto il periodo della guerra, non ha più notizie di Novecento. Quando decide di ritrovarlo riesce nel suo intento e scopre che Novecento non era mai sceso dalla nave, nonostante ora stia per essere fatta esplodere.
Dopo tutto quello che ha passato in vita però Novecento non se la sente di buttare tutto all'aria e vedrete come finirà.
Con questo riassunto non è che abbia lasciato molto spazio all'immaginazione ma non fa niente perché quello che conta di quest'opera secondo me, è vedere lo spettacolo a teatro. Il film è carino, ma non è particolare come lo può essere il monologo letto ad alta voce. Per questo consiglio di leggere comunque prima il libro e se volete, leggete il post che ho scritto in proposito. Proprio prima di questo.
Decide di sfidare quello che veniva considerato "l'inventore del jazz", non per vincere ma piuttosto per curiosità e voglia di conoscerlo. Questo pianista si rivela essere veramente bravo, anzi perfetto.
Ma Novecento è ancora meglio, inizialmente sembra volerlo quasi prendere in giro ma poi riesce a fare rimanere a bocca aperta tutti, inventore del jazz compreso.
Un giorno conosce anche una ragazza sulla nave, ma quando arriva a destinazione ed è arrivato il momento di scendere, anche qui Novecento resiste.
Improvvisamente, di punto in bianco, decide di scendere, scioccando tutti anche se sotto sotto sono felici per lui. Quando arriva il momento decisivo però si blocca perché il motivo per cui voleva scendere era che voleva vedere il mare. Resta per molto tempo isolato dopo questa strana esperienza.
La storia si blocca in un certo senso quando il narratore deve scendere dalla nave e durante tutto il periodo della guerra, non ha più notizie di Novecento. Quando decide di ritrovarlo riesce nel suo intento e scopre che Novecento non era mai sceso dalla nave, nonostante ora stia per essere fatta esplodere.
Dopo tutto quello che ha passato in vita però Novecento non se la sente di buttare tutto all'aria e vedrete come finirà.
Con questo riassunto non è che abbia lasciato molto spazio all'immaginazione ma non fa niente perché quello che conta di quest'opera secondo me, è vedere lo spettacolo a teatro. Il film è carino, ma non è particolare come lo può essere il monologo letto ad alta voce. Per questo consiglio di leggere comunque prima il libro e se volete, leggete il post che ho scritto in proposito. Proprio prima di questo.
Nessun commento:
Posta un commento