Titolo originale: Girl, interrupted
Regia: James Mangold
Produzione: USA, 1999
Genere: biografico
Ambientazione: 1967-1969
Attori: Angelina Jolie, Winona Ryder, Jared Leto, Brittany Murphy, Whoopi Goldberg
Questo film è tratto da "La ragazza interrotta", autobiografia di Susanna Kaysen.
Premetto che subito dopo aver visto il film e aver scoperto che è stato tratto da un'autobiografia della scrittrice ho deciso che devo assolutamente leggere il libro. Infatti l'ho ordinato e appena arriverà e l'avrò finito sicuramente scriverò una recensione. In realtà volevo aspettare a pubblicare direttamente tutto insieme ma alla fine è uguale.
Susanna Kaysen è la protagonista, interpretata da Winona Ryder. Viene ricoverata all'ospedale psichiatrico per un tentato suicidio, azione forse non premeditata, aveva ingerito un flacone di aspirine con vodka e a causa di questo episodio lo psicologo decide che la cosa migliore per lei è una permanenza nell'ospedale della città. Lei comunque sostiene di non aver mai tentato il suicidio. L'infermiera che si prende da subito cura di lei è Valerie (Whoopi Goldberg). Sarà lei a presentarle le altre ragazze, compagne di Susanna. In confronto a loro Susanna appare certamente molto più "normale" nel senso che le altre hanno problemi più evidenti e visibili. Una di queste è Georgina, sua compagna di stanza, che sembra avere qualche problema col mantenere la parola data. Prima di Susanna il posto in quella stanza era occupato da una ragazza che, come si viene poi a scoprire, si è suicidata. Nel frattempo torna dopo due settimane di pausa, Lisa (Angelina Jolie), ragazza psicopatica che non accetta il fatto che Susanna abbia "preso il posto" di un'altra. Le altre ragazze con cui "fa amicizia" sono Polly, Janet e Daisy. Polly (Elisabeth Moss) da piccola ha riportato un trauma dovuto a bruciature permanenti; Georgina (Clea DuVall) racconta di essere una bugiarda patologica.
Nonostante le prime impressioni Susanna e Lisa diventano comunque amiche. Mentre è all'ospedale scopre che Toby, un ragazzo che le piace, è stato mandato in guerra ed è triste per questo, nonostante non pensava di essere legata a lui. Daisy (Brittany Murphy) ha una dipendenza da lassativi e tra circa un mese se ne andrà;
Janet invece è una ragazza anoressica (Angela Bettis). Lo psicologo le diagnostica la sindrome di personalità borderline e i genitori non la prendono bene. Una sera le amiche organizzano un piano per intrufolarsi nell'ufficio dello psicologo e rubare i loro dossier per scoprire il loro contenuto e ne leggono le diagnosi.
Quando arriva l'ultimo giorno di Daisy alla clinica, altre ragazze restano deluse e arrabbiate del fatto che il loro "ultimo giorno" era ancora lontano. Un giorno Toby la viene a trovare alla clinica poco prima di imbarcarsi per la guerra del Vietnam, il vero motivo della sua visita è che vuole scappare assieme a lei in Canada perché è convinto che non sia veramente pazza. Lei però dice di avere delle amiche qui e ormai si è autoconvinta che questo sia il suo posto. Alla fine ammette di volersene andare ma non con lui. Si innamora quindi di un assistente dell'ospedale e dopo altri guai in cui si caccia riesce a scappare con l'aiuto di Lisa.
Quello che succede da qua in poi lo lascio a voi, spero che guardiate il film, anche magari solo l'ultima parte, per capire come anche Susanna ha compreso di non essere realmente pazza come credeva.
Questo film lo definirei amaro nel senso che questa è la sensazione che mi ha dato quando, già all'inizio, si vede la causa che spinge i genitori di Susanna a mandarla all'ospedale psichiatrico. Susanna non è pazza, questo lo si può visibilmente capire, ma in quegli anni forse non tutti avevano ancora una mente abbastanza aperta da lasciare spazio alle casualità. Comunque dopo un periodo passato in questo cosiddetto manicomio, Susanna fa amicizia con le altre e forse inizia a sentirsi diversa in un mondo di ragazze che hanno problemi mentali per davvero. Ci fa l'abitudine, ci si trova bene ormai, per un motivo o per l'altro sembra che le passi la voglia di andarsene.
Le scene della fuga e di ciò che accade durante la fuga fanno capire a Susanna che lei non è pazza come le altre, era un atteggiamento che aveva iniziato ad assumere solo per soffrire di meno forse. Penso che ci siano molti momenti realistici nel film, e questo deriva sicuramente dal fatto che il libro è l'autobiografia della vera Susanna Kaysen. Sarebbe interessante leggerlo, non so se vi avevo parlato di un ordine che volevo fare su internet ma diciamo che è stato annullato in quei giorni quando non avevo internet, quindi già che lo devo rifare magari aggiungerò questo libro. Non prometto di leggerlo a breve perché ho parecchie letture da finire e altre ancora da iniziare, ma senza fretta sicuramente prima o poi potrete leggere il post! ;)
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