domenica 28 agosto 2016

LIBRO: Lessico famigliare

Titolo (originale): Lessico famigliare
Autrice: Natalia Ginzburg
Pubblicazione: 1963
Genere: romanzo autobiografico
Ambientazione: Torino, Roma, Firenze - dagli anni '20 agli anni '50


Fin da quando ho scritto la prima volta una lista di "libri da leggere" questo è sempre stato tra i primi ma ne avevo sempre rimandata la lettura perché non ne avevo una copia in casa e non volevo aggiungerlo all'infinito mucchio di libri comprati e in attesa di essere letti. Durante il mese di agosto sono andata in montagna nella casa della mia famiglia dove c'è una cantina enorme con diversi scatoloni di libri e dando un'occhiata veloce ho subito trovato questo. Ho pensato che non ci sarebbe mai stata migliore occasione di leggerlo e così ho fatto, finendolo dopo pochi giorni.

Questo romanzo racconta la vita di Natalia Ginzburg vista dai suoi stessi occhi, durante un periodo che va dagli anni '20 e '30 della sua infanzia e giovinezza, passando per la II guerra mondiale fino agli anni '50 della sua maturità. Naturalmente durante questo periodo la protagonista e narratrice cresce e cambia, come crescono e cambiano molti personaggi che vivono intorno a lei, molti dei quali anche famosi e conosciuti da tutti. Questo non è solo un ritratto di una famiglia che si inserisce nella storia e politica italiana di quegli anni, è anche la storia di persone realmente vissute, con i loro modi di fare, abitudini, modi di dire e manie, pazzie, come in ogni famiglia ci sono ma come solo i membri di quella famiglia potranno mai conoscere.

"Lessico famigliare" descrive la vita quotidiana della famiglia Levi, con i genitori Giuseppe e Lidia e i 5 figli di cui Natalia è la minore. Le abitudini, i comportamenti e il lessico vero e proprio sono i veri protagonisti di questa storia. La cosa bella secondo me è che pur trattandosi di un'autobiografia narra i fatti come lo si farebbe raccontandoli a voce, e cioè seguendo solo in parte un ordine cronologico e lasciando spazio a ricordi che affiorano alla mente mano a mano. Senza contare che la storia di questa famiglia si intreccia con quella di personaggi di primo piano dell'Italia di quegli anni.

Nel 1963 vince il Premio Strega.

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