martedì 14 ottobre 2014

LIBRO: Ultime lettere di Jacopo Ortis

Titolo: Ultime lettere di Jacopo Ortis
Autore: Ugo Foscolo
Pubblicazione: 1802
Genere: romanzo epistolare
Ambientazione: 1797-1799

             

Questo non è un semplice romanzo epistolare, questo è il primo romanzo epistolare in assoluto della letteratura italiana. Tralasciando il fatto che tutti lo studiano a scuola (di solito all'inizio della 5° superiore), di solito non c'è mai il tempo di leggerlo per intero in classe.
Questo è quello che ho fatto io, abbiamo appena terminato di studiare Foscolo e, dato che le sue poesie mi piacevano (alcune) e avevo trovato una sua raccolta di poesie in casa, ho iniziato a leggerle.
Poi mi sono incuriosita con "Ultime lettere" perché conoscevo già la trama avendola studiata, eppure era un libricino così sottile. Il genere epistolare mi piace, quindi questi sono tutti i motivi che mi hanno spinta a iniziare a leggere questo romanzo.
Detta molto terra-terra, a Jacopo Ortis succedono un sacco di cose nel giro di un paio di giorni quindi non c'è da annoiarsi. Lo stile di scrittura non è certo contemporaneo ma, fatta l'abitudine, non è poi così complicato.

Pubblicato nel 1802 per la prima volta ma oggetto di numerose modifiche e successive pubblicazioni di cui l'ultima risale al 1817. Ambientato tra 1797 e 1799 in Italia. Per chi avesse letto "I dolori del giovane Werther" di Goethe, noterà molto la somiglianza, Foscolo stesso si ispira liberamente a quest'opera e anche delle opere di Alfieri. In realtà molte influenze sono anche autobiografiche, soprattutto nell'episodio dell'incontro con Parini e il continuo spostarsi da una città italiana a un altra.

Jacopo Ortis scrive le sue lettere all'amico Lorenzo Alderani che, rimasto in patria, raccoglie tutta la corrispondenza e la pubblica in questo romanzo epistolare, con delle aggiunte e delle spiegazioni qua e là. Jacopo è in esilio volontario dalla sua patria (Venezia) e si trasferisce sui Colli Euganei, dove conosce una famiglia che diventerà quasi la sua seconda famiglia, finché si innamora di Teresa, la figlia maggiore. Sarà costretto a trasferirsi nuovamente e continuamente anche perché lei è già promessa sposa ad un altro, un uomo freddo e vuoto, o almeno così appare a Jacopo.
Ci sono molti significati e metafore che solo con l'analisi del testo si possono comprendere, come il paragone di Jacopo al romanticismo e di Odoardo all'Illuminismo. Oppure l'incontro con Parini, che è una delle mie lettere preferite.

Viene rispecchiata l'indignazione e la delusione di Foscolo per il trattato di Campoformio e il passaggio del Veneto dall'Italia all'Austria. Trattato firmato da Napoleone, di cui era sempre stato un grande sostenitore.
Questo romanzo non è solo il primo romanzo epistolare italiano ma è emblematico del periodo di fine '700 - inizio '800 in Italia.

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