Titolo: Una stagione selvaggia
Titolo originale: Savage Season
Autore: Joe R. Lansdale
Pubblicazione: 1990 (2006 in Italia)
Genere: romanzo noir
Ambientazione: fine anni '80/ inizio '90, Texas
Questo è il primo romanzo della "serie di Hap e Leonard" che non è una vera e propria saga perché non hanno un'ordine di lettura fisso, però come pubblicazione è il primo cronologicamente.
Questa serie ha la caratteristica di avere come protagonisti due amici di nome Hap Collins e Leonard Pine.
E' il primo romanzo di Hap e Leonard che leggo quindi non posso fare paragoni, ma avevo già letto qualcosa di Lansdale e posso dire che anche non avendo letto molte sue opere, è uno dei miei scrittori preferiti, e per questo mi sto dando da fare per leggere altre sue opere.
Questa storia inizia con l'apparizione dopo parecchio tempo della ex-moglie di Hap, Trudy. Nel frattempo lei convive con il suo nuovo compagno, Howard, ma si ripresenta da Hap evidentemente perché ha bisogno di qualcosa. Usando la sua influenza che ha sull'ex-marito, Trudy lo convince ad aiutarla a recuperare dei soldi finiti in fondo a un fiume dopo essere stati sottratti ad una banca molti anni prima. Hap non sa se ne vale la pena perché i soldi potrebbero essere andati distrutti nel frattempo ma alla fine accetta di partecipare a patto di portarsi dietro anche Leonard, suo migliore amico. La "missione" é organizzata da un gruppo di persone che, oltre a Trudy e Howard, comprende anche due loro amici (Chub e Paco). Essi hanno intenzione di impossessarsi dei soldi per poter comprare delle armi ed impiegarle "in una buona causa". Purtroppo loro non conoscono bene la zona e quindi sono costretti a chiedere l'aiuto di Hap, che ovviamente in cambio riceverà (con Leonard) una parte dei soldi. Quando Hap e Leonard riescono a trovare i soldi, si scopre che sono molti meno del previsto.
Mi fermo qua per non spoilerare i vari colpi di scena. In generale posso dire che i finora non ho ancora trovato un romanzo di Lansdale che non mi piaccia, e questo non è da meno.
In realtà avevo forse aspettative troppo alte e quindi, nonostante l'abbia letto tutto d'un fiato (è breve), c'è stato qualcosa, penso il finale, che mi ha lasciato un po' in sospeso quasi.
Siccome il sequel di questo libro è il preferito anche dell'autore io direi che lascio il giudizio semi-sospeso fino a quando avrò letto anche quello, poi magari farò un commento a quello facendo anche un paragone con questo. Vedremo, intanto vi dico che potete tranquillamente leggerlo perché non è male, anzi è bello ma ti lascia con quella sensazione che non sia tutto finito.
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