Titolo originale: Almost Famous
Regia: Cameron Crowe
Produzione: USA, 2000
Genere: commedia, drammatico
Ambientazione: USA, anni '70
Attori: Billy Crudup, Patrick Fugit, Frances McDormand, Kate Hudson, Anna Paquin, Philip Seymour Hoffman, Zooey Deschanel
Questo è un film che io consiglierei a tutti a prescindere. Non tanto perché può piacere a tutti ma perché penso mi rappresenti in qualche modo, vorrei viverci dentro, non so se mi spiego.
Probabilmente non sono capace di giudicare in modo lucido e oggettivo questo film, perché era il mio sogno adolescenziale (e anche attuale, in realtà) e ci sono affezionata, quindi mi scuso.
La storia prende il via da basi autobiografiche di Cameron Crowe, quindi il 15enne William Miller che tenta la via del giornalista musicale che segue la band in tour imitando e sognando la loro vita, gli ricorda un po' sé stesso com'era negli anni '70.
Le epoche passate ci possono sembrare per certi versi sempre più ingenue del mondo d'oggi ma fino a che punto può essere vera la storia di un ragazzino che raggira la famosa rivista Rolling Stone e da solo riesce a seguire la band in tour saltando la scuola e senza nemmeno litigare troppo con una madre particolarmente apprensiva e ansiosa?
Lasciando stare il protagonista e le sue somiglianze col regista, ho sempre amato questo film per come rappresenta la vita musicale degli anni '70 (visto che da sempre è il mio mondo dei sogni).
Non voglio soffermarmi sulla trama perché penso che in fondo sia una storia vista e rivista (con la band che ha successo in tour e poi iniziano a crearsi le prime fazioni, con le ragazze che li seguono costantemente, le feste, e i litigi per poi tornare "al mondo reale"). Nonostante l'atmosfera ideale, è perfettamente reale come storia e non lo capiamo solo perché il regista da giovane era in prima persona un giornalista di Rolling Stone che ha conosciuto alcune delle band più influenti degli anni '70. Non si tratta di eventi al 100% reali ma ci sono personaggi veri e alcuni episodi ricalcati dalla realtà (come ad esempio il viaggio in aereo). Anche i personaggi di fantasia possiamo pensarli come ispirati a persone reali e non è nemmeno troppo difficile capire a chi.
Nel 2001 ha vinto un Oscar per la migliore sceneggiatura originale, 2 Golden Globe come Miglior film o commedia musicale e come Migliore attrice non protagonista a Kate Hudson (categoria che vinse anche per il Satellite Award) e 2 premi BAFTA come Miglior sceneggiatura originale e Miglior sonoro; oltre a diversi altri premi indipendenti.
Superfluo dire che la colonna sonora è particolarmente curata da Cameron Crowe (lui presta sempre attenzione e spende molto ma in questo caso si è davvero superato) con un budget medio di 1 milione e mezzo speso in diritti per la colonna sonora, qui Crowe ne ha spesi ben 3 milioni e mezzo.
Notevole è la presenza di brani concessi da artisti che solitamente non permettono mai l'uso di proprio brani per film, vedi Led Zeppelin.
Le musiche per il film sono state composte dalla moglie di Crowe (Nancy Wilson degli Heart) che ha avuto particolare attenzione ai brani per la band immaginaria degli Stillwater (a cui hanno partecipato anche due musicisti amici di Crowe come Peter Frampton e Mike McCrady dei Pearl Jam).
L'album ufficiale della colonna sonora è uscito nel 2000 ha vinto un Grammy Award.
Lo slogan promozionale del film riassume perfettamente il significato e la storia: "Vivilo. Gustalo. Ma non perderci la testa."
Se avete visto altri film con la stessa trama (ora il primo che mi viene in mente è Music Graffiti ma alla fine anche musical come Dreamgirls e Jersey Boys possono essere considerati simili per molti versi) penso che ormai avrete capito il modo generale che ritroverete.
Ci sono diverse citazioni di altri film che vengono considerati particolarmente influenti dal regista, alcuni dei suoi film preferiti oppure anche citazioni e riferimenti ad album, canzoni e aneddoti musicali.
Se non l'avete mai visto capisco come possa sembrare "uno dei tanti" ma vi assicuro che non lo è, o forse lo è ma è il migliore. Perché Quasi Famosi è al tempo stesso un mondo ideale che però tutti noi sappiamo essere estrapolato dalla realtà; ci sembra impossibile che un ragazzino di 15 anni menta sulla sua età venendo assunto da nientemeno che Rolling Stone, che passi settimane avventurose in tour con la band e che viva questo sogno pazzesco ma rendetevi conto che è vero ed è successo a Cameron Crowe in persona. Il solo pregio non è quello di essere basato su persone e fatti reali ma soprattutto per la bravura di ogni singolo attore, per l'ambientazione, per la musica, per gli anni '70 ma soprattutto perché chi ha scritto questo film e l'ha poi diretto non ha dimenticato come ci si sente a 15 anni e ha saputo riportare in vita in modo convincente, divertente e commoventemente nostalgico la sua esperienza unica.
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