Titolo: L'eleganza del riccio
Titolo originale: L'élégance du hérisson
Autore: Muriel Barbery
Pubblicazione: 2006
Genere: romanzo
Ambientazione: Parigi, contemporaneo
Finalmente riesco a parlarvi di questo libro!
Credetemi, è stato il libro che ho trovato più difficile leggere tra tutti quelli letti finora. Non so per quale motivo perché alla fine mi è anche piaciuto e ho letto libri decisamente più lenti di questo!
Ho scoperto questo libro nel 2009, quando sono andata al cinema a vedere "Il Riccio" che è appunto il film (francese come il libro) tratto da questa storia. In realtà il film quella volta non mi aveva fatto impazzire e quindi non sono andata io a comprami il libro, bensì mi è stato regalato.
(se volete posso parlarvi anche del film ma dovrei rivederlo per rinfrescare la memoria, quindi fatemi sapere)
L'ho ricevuto a Natale del 2010 e quindi ho deciso di iniziare a leggerlo subito ma ho dovuto abbandonarlo perché non mi ispirava molto e non riuscivo più ad andare avanti.
L'ho quindi iniziato un'altra volta circa un paio di anni fa e di nuovo abbandonato; fino a quando, circa nel mese di marzo 2014, l'ho ri-iniziato per l'ultima volta (mi sono decisa: o adesso o mai più) e sono riuscita a finirlo di leggere a inizio 2015! :)
Diciamo pure che per tutta l'estate non l'ho letto e che comunque stavo leggendo anche altri libri insieme, però devo proprio dire che completarlo è stato un po' un parto.
Oltre a questo "problema" che ho avuto (e che non avevo mai avuto con altri libri) devo dire che mi è piaciuto abbastanza: la storia era carina anche se lo stile di narrazione, i ritmi, non so neanche io di preciso cosa, hanno fatto sì che la lettura diventasse difficoltosa. Magari sono l'unica che ha avuto questo approccio, non so. Mi piacerebbe quindi molto avere altri pareri a riguardo.
Bando alle ciance. Due parole sulla trama.
La protagonista è Renée Michel, la portinaia di un palazzo ricco di Parigi. Sembra una portinaia qualunque e non è degna di nota dagli inquilini del palazzo, ma è tutta finzione: Madame Michel è una donna colta con opinioni su arte, letteratura, filosofia e politica.
Nel palazzo vivono solo due persone che la conosceranno per quella che è: una bambina con tendenze suicide di nome Paloma e un anziano giapponese.
Non darei un giudizio positivo al romanzo per via della difficoltà che ho avuto nel leggerlo e del finale che non so ancora bene come interpretarlo (anche se lo conoscevo già grazie al film). Dall'altra parte non l'ho odiato, tant'è vero che ho voluto finirlo invece di abbandonarlo, e ho trovato anche interessanti citazioni e riflessioni.
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