domenica 10 aprile 2016

FILM: La vita agra

Titolo (originale): La vita agra
Regista: Carlo Lizzani
Produzione: Italia, 1964
Genere: commedia
Ambientazione: Milano, anni '60
Attori: Ugo Tognazzi, Giovanna Ralli

Tratto dall'omonimo romanzo (con elementi autobiografici) di Luciano Bianciardi del 1962.


Il protagonista Luciano Bianchi (interpretato da Ugo Tognazzi), sposato con un figlio e direttore culturale presso una miniera, in seguito all'esplosione di questa decide di trasferirsi a Milano. Insieme a un suo collega ha un piano per vendicarsi: far esplodere un grattacielo della metropoli italiana. Lascia quindi la famiglia e il paesino e vive in una pensione in cerca di un lavoro che gli permetta di inserirsi nell'ambiente del grattacielo. Mentre si trova nella grande città incontra una giornalista romana comunista, Anna, di cui si innamora e con la quale inizia una relazione (Giovanna Ralli).
Dopo un periodo di prova con un lavoro all'interno del grattacielo viene licenziato e inizia a lavorare come traduttore, trasferendosi con Anna in una casa migliore. La loro relazione sopravvive anche alle visite della moglie e anche se viene nuovamente licenziato trova un lavoro che gli porterà un certo benessere e una bella casa, questa volta come pubblicitario. Alla fine si scopre essere diventato uno dei tanti manager borghesi che inizialmente odiava.

Ho deciso di vedere questo film perché abbiamo studiato il romanzo da cui è stato tratto durante un corso di letteratura italiana all'Università. Ho intenzione di leggere anche il libro, che ho già acquistato, ma non l'ho ancora iniziato. Sicuramente appena lo finisco ve ne parlo anche qui. Penso che questo film sia un classico film italiano degli anni '60 che tratta un tema ricorrente di un provinciale che si trasferisce nella grande città (specialmente all'epoca del boom economico) e senza quasi accorgersene diventa un "medio borghese" quando era partito con l'idea di realizzare un attentato contro un simbolo di questo mondo da lui disprezzato. Il film mi è piaciuto anche per il suo carattere ironico e divertente che deriva dall'interpretazione degli attori e dal modo in cui è stato adattato dal libro, sapendo che il libro è più tragico e serio.

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