Titolo: Il lupo della steppa
Titolo originale: Steppenwolf
Regia: Fred Haines
Produzione: Svizzera, 1974
Genere: drammatico
Attori: Max von Sydow, Dominique Sanda, Pierre Clementi, Carla Romanelli
Basato sul romanzo omonimo di Hermann Hesse del 1927, letto da me il mese scorso, siccome vi ho già spiegato nel post dedicato di come quel libro abbia avuto un impatto notevole su di me ho deciso ora di vedere anche il film e devo dire che mi è piaciuto anche se l'ho trovato piuttosto particolare e diverso da qualsiasi cosa che avessi mai visto.
Questo adattamento cinematografico è l'unico che sia mai stato tratto dal romanzo di Hesse ed è peraltro piuttosto sconosciuto in quanto non ebbe molto successo ai tempi dell'uscita negli anni '70 e non ne ebbe nemmeno negli anni '80 con la riedizione italiana.
Ho trovato particolarmente adatto ai fini della storia che questo film sia stato realizzato proprio negli anni '70 perché secondo me fa parte di quel gusto che c'era negli anni Settanta verso ciò che proveniva dagli anni '20 e dall'età del jazz. La storia di Harry Haller infatti si svolge dopo la prima guerra mondiale in un mondo di divertimenti, della "Golden Age" e l'ambientazione è grosso modo mantenuta anche se, come osserviamo dal suo ritorno in voga negli anni '70, come ogni moda è destinata prima o poi a tornare.
Harry Haller è l'alter ego di Hesse nel romanzo e Max von Sydow gli dà quel perfetto tono da intellettuale profondamente scosso da sé stesso, lacerato dalle sue due parti: l'uomo e il lupo. Il suo incontro con Erminia e le sue esperienze psichedeliche (estremamente anni '70 nel film) lo faranno rendere conto di come la sua anima non sia solo divisa in due ma frammentata in molte più parti. Non dimentichiamo che Erminia lo salva dal commettere suicidio il giorno del suo 50esimo compleanno.
Le mie parti preferite sono state: la resa del libretto/manoscritto "Il lupo della steppa"; la resa del sogno di Harry nel quale vede Goethe prendere vita e dargli lezioni di vita mondana; la danza di Harry con Maria, prima della notte passata assieme, quando mimano le loro azioni come in un balletto; la musica e il montaggio che partono ad un certo punto del Teatro Magico.
Le opinioni condivise in giro per il web sono state piuttosto positive nonostante pensassi che in molti l'avrebbero odiato, come di solito sento che c'è un certo amore-odio per Hesse e che risulta indigesto a molti. Forse è anche perché il film, non essendo molto conosciuto, viene visto solo da quello che il romanzo l'hanno già letto e quindi presumibilmente a quelli a cui è piaciuto.
Così è stato almeno per me ma in generale vedo che viene ampiamente consigliato a tutti i lettori entusiasti di Hesse.
In poche parole per riassumere la mia reazione a questo film: inizialmente non gli avrei dato due lire perché altrimenti non mi spiegavo come potesse essere così sconosciuto! Fin da quando l'ho iniziato però devo dire che sono rimasta totalmente ipnotizzata perché è davvero stupendo, una vera rivelazione! Pensate poi che l'ho dovuto vedere in tedesco perché era l'unica lingua disponibile e questo, contro ogni aspettativa, non mi ha creato nessun problema.
Sono molto contenta di averlo visto e scoperto perché ora posso anche consigliarlo ad altre persone, anche se - come per il libro - verso ciò che è sconosciuto e a cui ci si sente affezionati, si fa fatica a condividerlo con gli altri, egoisticamente ma è proprio quello che mi è successo con questo film e ancora prima col libro da cui prende ispirazione!
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