domenica 20 novembre 2016

LIBRO: Guida galattica per gli autostoppisti (#1)

Titolo: Guida galattica per gli autostoppisti
Titolo originale: The Hitchhiker's Guide to the Galaxy
Autore: Douglas Adams
Pubblicazione: 1979 (Italia 1980)
Genere: fantascienza, umoristico


Primo capitolo della cosiddetta "trilogia in cinque parti" ideata e scritta da Douglas Adams e pubblicata alla fine degli anni '70. Chiaramente fantascientifica, la serie viene inquadrata nel sottogenere "fantascienza umoristica".
La serie intera è ispirata alla serie radiofonica ideata da Adams stesso per la BBC e questo primo romanzo riassume le prime quattro puntate.

I protagonisti di questa storia sono Arthur Dent (terrestre) e Ford Prefect (alieno di Betelgeuse). I due erano conoscenti prima che Arthur scoprisse la vera identità/provenienza di Ford, pensava infatti che fosse un normale terrestre come lui.
Un giorno Arthur scopre che fuori di casa sua ci sono delle ruspe con degli uomini incaricati a demolirgli l'abitazione, chiede aiuto all'amico Ford perché la sua casa sembra essere più importante dell'autostrada che verrà costruita. Ford è però estremamente calmo perché sa che fra poco tutto ciò non avrà più importanza visto che anche la Terra intera dovrà subire lo stesso destino. Questo accade, infatti la Terra viene spazzata via da astronavi demolitrici (che daranno però un passaggio a Ford e Arthur, salvandoli) per la costruzione di un'autostrada spaziale.
Ford gli rivela la sua identità e dona ad Arthur la "guida galattica per gli autostoppisti" che gli servirà da enciclopedia per orientarsi in questo universo sconosciuto (letteralmente!) che ha appena scoperto. Siccome ben presto l'astronave rigetterà i due intrusi, per una minima probabilità i due vengono presi a bordo di una seconda astronave, chiamata "Cuore d'oro" comandata, per pura coincidenza da Zaphod Beeblebrox, amico d'infanzia di Ford e attuale Presidente della Galassia. Sull'astronave viaggiano anche Trillian (la ragazza di Zaphod, che proviene dalla Terra come Arthur) e un robot depresso di nome Marvin.
I 5 compagni di viaggio arrivano sul pianeta Magrathea, fino ad ora ritenuto pura leggenda, scendono in esplorazione perché la leggenda racconta che questa sia la fabbrica che genera tutti i pianeti dell'Universo. Ben presto scoprono che non si tratta affatto di leggenda e conoscono perfino colui che aveva progettato e costruito la Terra. I padroni di questo mondo incredibile sembrano essere i due topi "addomesticati" che Trillian aveva portato dalla Terra, rivelatisi loro i veri padroni di Trillian e non viceversa. Essi spiegano anche di come i topi abbiano intenzionalmente agito per condizionare gli esperimenti per i quali gli umani li usavano come cavie.
Lo scopo degli abitanti di Magrathea era quello di trovare la risposta alla domanda primaria, e ci erano riusciti molti anni prima grazie al migliore dei computer che l'aveva appunto fornita: "42". Nessuno però capì il significato di quella risposta, allora il computer fece notare che forse ora avrebbero dovuto trovare "la domanda fondamentale sulla vita, l'Universo e tutto quanto".

Tutta questa incredibile e fantascientifica storia è pervasa da humor inglese davvero geniale, per quanto mi riguarda. Della serie che mentre ero in treno a leggerlo mi mettevo a ridere da sola.
Consiglio a tutti di leggerlo non solo perché è considerato fondante per il suo genere ma anche perché non è per nulla impegnativo: breve e divertente ma davvero ben scritto.
Io sapevo già che mi sarebbe piaciuto (perché non resisto alla fantascienza anni '70-'80) e così ho già comprato anche gli altri quattro libri della serie sperando di leggerli al più presto, prima di dimenticare la storia.

Nel 2005 è anche uscito un film omonimo tratto dal libro, diretto da Garth Jennings. Non l'ho ancora mai visto anche se penso che prima o poi lo farò.
Devo dire però che mentre leggevo non me lo immaginavo tanto come film ma piuttosto come una sorta di animazione stile "Nightmare before Christmas" ma con questo non intendo che lo vedrei bene diretto da Tim Burton, assolutamente no. Solo che mi immaginavo Zaphod come il sindaco della città di Halloween, quindi se vedessi il film contaminerei la mia immaginazione perché mi influenzerebbe troppo ;)

E voi, come ve li eravate immaginati?

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