domenica 10 luglio 2016

LIBRO: Il signore delle mosche

Titolo: Il signore delle mosche
Titolo originale: Lord of the flies
Autore: William Golding
Pubblicazione: 1954
Genere: romanzo
Ambientazione: isola dell'Oceano Pacifico


Questo libro scritto da Golding nel '52, due anni prima di essere pubblicato, è il primo romanzo da lui pubblicato ed è anche il primo che leggo suo. Consiglio molto l'edizione degli Oscar Mondadori perché all'inizio è presente una biografia e un'introduzione riguardante le opere che mi ha molto incuriosito e ora ho aggiunto alla mia wishlist anche altri suoi libri, di cui prima non sapevo niente.
Questo classico lo volevo leggere da tempo e credo che tutti dovrebbero leggerlo perché parla di una tematica molto importante, vincendo anche il Nobel nell'83.

Un gruppo di ragazzini sono gli unici sopravvissuti ad un incidente aereo che è precipitato su un'isola sperduta nel Pacifico, non meglio identificata. Tutti gli adulti sono morti e loro dovranno arrangiarsi da soli. Il periodo di ambientazione non è nemmeno precisato ma si svolge durante un conflitto mondiale (per l'anno di pubblicazione possiamo ricondurlo alla Seconda guerra mondiale).
Ralph è un ragazzino che viene fin da subito nominato capo del gruppo e addetto a dirigere le mansioni degli altri e dell'organizzazione generale; in realtà anche Jack ambiva a quel posto ma accetta il fatto che sia Ralph ad assegnare i compiti. Egli comunque avrà il compito di fare da capo al gruppo dei cacciatori che dovranno procurare il cibo per cui inizialmente si accontenta di questa mansione. Altri invece hanno il compito di raccogliere l'acqua, di costruire dei rifugi oppure, cosa più importante, quella di tenere sempre acceso un fuoco in modo da poter essere salvati. Siccome però si tratta pur sempre di ragazzini capita che si distolgano spesso dai compiti per giocare e proprio quando una nave passava in lontananza il fuoco si era spento e l'occasione di essere avvistati era sparita. Un altro personaggio importante è Piggy, soprannominato così e preso in giro perché grassottello, occhialuto e asmatico, ma che alla fine si rivelerà essere il più saggio e ragionevole.
Col passare del tempo però Jack ottiene sempre più seguaci perché il suo "stile di vita" è più libero dalle regole imposte da Ralph e questi iniziano a vivere e a comportarsi come dei selvaggi, dipingendosi anche la faccia.

Una delle parti che mi ha colpito di più è quella riguardante Simon, un ragazzino che si distanzia da entrambi i gruppi per addentrarsi nella foresta e si imbatte in quello che tutti credono essere un mostro (il Signore delle Mosche appunto). La visione che Simon ha lo porterà addirittura alla morte e la situazione degenera parecchio, infatti ci saranno più di un omicidio.

Il finale evito di spoilerarlo e vi consiglio ancora una volta caldamente di leggerlo perché oltre ad essere un celebre classico inglese del Novecento è anche un libro sull'umanità in generale, sulla natura umana vista dal punto di vista della spontaneità e dalla presunta innocenza dei bambini, esperimento che Golding aveva attuato anche nella realtà nei panni di maestro con i suoi alunni.

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