sabato 23 settembre 2017

#Venezia74 | Marvin

Domenica 3 settembre 2017 - quinta giornata alla Mostra del Cinema di Venezia

Sezione Orizzonti

Reduce dalla proiezione mattutina di Suburbicon, ho voluto dedicarmi ad un altro film concorrente nella sezione Orizzonti. In questo caso ho scelto Marvin, l'ultima pellicola realizzata dalla regista e attrice francese Anne Fontaine, screening al quale era presente anche il cast e la regista.

Marvin ou la belle éducation - French Movie Poster (thumbnail)

In tutto e per tutto storia di formazione del protagonista Marvin Bijou (interpretato da Finnegan Oldfield) che alterna passato e presente, un po' come Moonlight (Barry Jenkins, 2016) ma in versione molto francese.
La parabola di Marvin si accosta facilmente a quella di Billy Elliot (Stephen Daldry, 2000) in quanto il ragazzo vuole sfuggire da un contesto familiare e sociale non proprio roseo per diventare attore teatrale. Oltre a tutto naturalmente deve fare i conti con la propria sessualità, compito reso più difficile dal suo cognome.

Il ruolo che nel film inglese del 2000 era affidato a Julie Walters, quello di un'insegnante o nel caso di Marvin una preside scolastica, che scopre il talento dello studente e lo aiuta a spiccare il volo. Per quanto riguarda invece la sua vita da giovane adulto, la parte del mentore è interpretata da niente meno che la meravigliosa Isabelle Huppert nel ruolo di sé stessa.

L'omosessualità di Marvin e la sua difficoltà nel reagire al bullismo scolastico e all'emarginazione da parte dei coetanei, nonché alla durezza con la quale è trattato dalla famiglia non sono le uniche tematiche sociali del film (nonostante grazie ad esse ha vinto il premio Lgbt del Festival). Il riscatto sociale, riuscire finalmente a sfuggire all'arretratezza culturale della classe operaia da cui proviene, in questo caso grazie al teatro, alla recitazione e alle persone che questo nuovo ambiente gli permettono di conoscere, questi sono i temi che rendono la narrazioni del film efficace e credibile.

Il montaggio alternato che ci fa "rimbalzare" continuamente tra passato e presente aggiungono un tocco in più a questa storia di formazione che culmina poi con la prima dello spettacolo dove il fu Marvin Bijou racconta la sua parabola insieme a Isabelle Huppert, raccontando sé stesso e al tempo stesso una persona che non c'è più perché lui ormai ha cambiato nome e cambiato vita.

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