Finalmente una giornata proficua alla Mostra del Cinema n° 74, a partire dalla proiezione mattutina di Suburbicon, sesto film con George Clooney alla regia e primo del regista sceneggiato dai fratelli Coen. Partiamo dal presupposto che se non siete particolarmente fan di uno e degli altri la visione è fortemente sconsigliata perché questa pellicola racchiude in sé il perfetto connubio di questi autori, Suburbicon è un'opera che non solo porta la loro firma ma la porta in bella vista.
Un noir dai toni hitchcockiani è quello ambientato a Suburbicon, idilliaco quartiere della città media americana dai toni pastello che ricordano molto Edward mani di forbice. Siamo nel 1959, anno nel quale gli abitanti del vicinato rigorosamente "Wasp" si accaniscono attorno all'unica villetta abitata da gente di colore, paradossalmente l'unica famiglia davvero normale della zona.
Le vicende della famiglia Lodge potrebbero far pensare al personaggio del 1996 di William Macy in Fargo e con ragione, sono molte le situazioni che si ripetono pur con le dovute variazioni.
La verità è che i fratelli autori di entrambe le sceneggiature (e registi di Fargo) hanno tenuto nel cassetto Suburbicon fin dal 1986, dieci anni prima della loro celebre pellicola sopracitata e per ben 30 anni (!!!) prima che venisse effettivamente tirata fuori e iniziassero le riprese nel 2016.
Il progetto non era tuttavia sconosciuto ai più, infatti la regia di Clooney era stata confermata già dal 2005, anche se il cast si è formato negli ultimi tempi.
Finalmente un po' di violenza e ipocrisia tra i film selezionati per questa 74° edizione, portata sullo schermo da interpreti estremamente capaci, tra cui un interessante doppio ruolo di Julianne Moore, una brillante interpretazione del giovanissimo Noah Jupe, senza dimenticare la comparsata di Oscar Isaac per nulla scontata.
Secondo film con Matt Damon protagonista in questa edizione del Festival - dopo Downsizing (Alexander Payne) - e secondo film presentato con colonna sonora di Alexandre Desplat - dopo The Shape of Water (Guillermo del Toro).
Sono rimasta dispiaciuta quando ho constatato che Suburbicon non aveva ricevuto alcun premio al Lido di Venezia ma sono altrettanto fiduciosa di rivederlo a Oscar e Golden Globe, magari con diverse categorie in nomination. Un premio alla sceneggiatura non guasterebbe ma credo che potrebbe facilmente portarsi a casa anche qualche Academy più tecnico. Prevedo già come papabili la scenografia, la fotografia (anche se non credo possa vincere) e una nomination in ambito sonoro.
Per la notte degli Oscar dovremo aspettare un bel po' ma intanto segnatevi l'uscita nei cinema italiani per il 14 dicembre, appuntamento d'obbligo se volete divertirvi con un film dalla trama non scontata, dialoghi e situazioni ben calibrate, humor nero, un po' di violenza ma altrettanti colori pastello.
Ancora una volta George Clooney porta sul grande schermo un'opera di grande sceneggiatura alla quale ha saputo aggiungere il suo sguardo dietro la macchina da presa che piacerà alla larga fetta di pubblico che ha già dimostrato di apprezzarlo in passato.
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