giovedì 7 settembre 2017

#Venezia74 | West of Sunshine

Venerdì 1 settembre 2017 - terza giornata alla Mostra del Cinema di Venezia

Sezione Orizzonti

La mia terza giornata al Festival non è stata molto proficua, soprattutto a causa dell'uragano che ha colpito il Lido per mezza giornata. L'unica proiezione che sono riuscita a vedere è stata la pellicola australiana in concorso nella Sezione Orizzonti: West of Sunshine. Oltre ad averla molto apprezzata e ad essere riuscita ad entrare in completa sintonia con i personaggi, ho anche avuto la possibilità di partecipare alla proiezione con il cast e regista in sala e di assistere ad un Q&A.

In sala erano presenti gli attori Damian Hill e Ty Perham (rispettivamente interpreti del padre e del figlio) e il regista Jason Raftopoulos, al suo primo lungometraggio con quest'opera di neanche un'ora e mezza.

Nell'arco di una giornata, Jim - padre separato - deve prendersi cura del figlio a casa per le vacanze scolastiche cercando allo stesso tempo di ripagare i debiti di gioco. L'ex-moglie, madre di Alex, non conosce le nuove abitudini di vita di Jim, invischiato tra scommesse e strozzini minacciosi. Il ragazzino non sembra particolarmente entusiasta per la giornata che gli si prospetta, in effetti la situazione di fa sempre più critica man mano che le ore passano, fino a raggiungere quel limite che costringerà Jim a prendere una decisione sulla propria vita.



La caratteristica più apprezzata di questo film è la semplicità e linearità dello svolgersi di una giornata nella vita di un padre nei guai che deve occuparsi del figlio adolescente, in questo modo riesce ad essere efficace nel portare avanti il suo messaggio in modo credibile anche grazie al - oserei dire - perfetto lavoro svolto dagli attori protagonisti.



Jim è stato abbandonato dal padre come lui ora è portato a fare con il figlio, sintomo di un disagio generazionale ritratto senza fare ricorso a retorica e morale ridondanti. Non tutta la durata della pellicola è piena di avvenimenti e spesso il ritmo ne risente ma non credo sia un difetto in quanto le misure appaiono più realistiche e percepiamo la sospensione del tempo così come la sentiremmo in prima persona. A mio parere questo non fa che accrescere ancor di più l'immersione all'interno di questa semplice storia di profonda realtà.

Una nota speciale va ai due interpreti protagonisti che nel Q&A successivo alla proiezione hanno risposto alle domande della stampa e del pubblico rivelando aspetti della loro vita privata e dell'esperienza nel calarsi nei panni di Jim e Alex.
L'attore Damian Hill è in effetti un padre per Ty Perham anche nella vita di tutti i giorni, da 8 anni infatti è suo patrigno e molte delle azioni che vediamo interpretare sullo schermo sono a tutti gli effetti parte della quotidianità dei due attori.
Memorabile la scena in cui padre e figlio si tagliano - male - a vicenda i capelli, e ancor più memorabili sono stati i commenti del regista sulle difficoltà di girare questa scena al tramonto di Melbourne così come veniva, in quanto non sarebbe stato possibile ripeterla, alla fine delle riprese. L'intera sala è sembrata molto divertita quando il giovane Ty Perham ha ammesso di essere un pessimo parrucchiere prima di ammette: "Damian invece è bravo, è lui che me li taglia solitamente, in questo caso però Jason gli ha detto di farlo senza troppa cura".


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