martedì 18 ottobre 2016

3 FILM: Bridget Jones

Sono appena tornata dal cinema dopo aver visto il terzo e ultimo film di questa trilogia. Stamattina ho riguardato anche il primo e ora sto rivedendo il secondo; avevo già visto i primi due un paio di volte ma diversi anni fa e li avevo piuttosto dimenticati.

FILM #1

Titolo: Il diario di Bridget Jones
Titolo originale: Bridget Jones's Diary
Regia: Sharon Maguire
Produzione: UK, 2001
Genere: commedia romantica
Attori: Renée Zellweger, Hugh Grant, Colin Firth
Basato su: romanzo omonimo di Helen Fielding (1996)


Il film è una tipica commedia romantica britannica, nonostante la presenza della protagonista interpretata dalla nota attrice statunitense, gli altri due attori sono delle colonne portanti dei film britannici (personalmente: amo Colin Firth, provo fastidio per Hugh Grant; riguardo a Renée non saprei... anni fa non la sopportavo ma recentemente ho cambiato idea su di lei).

L'autrice del romanzo ha dichiarato di essersi ispirata a "Orgoglio e Pregiudizio", specialmente alla serie britannica degli anni '90 tratta da questo celebre classico. Questo lo si nota dal personaggio di Mark Darcy che viene sempre interpretato da Firth, che come sempre porta un po' di sé nei suoi personaggi.

Il personaggio di Bridget Jones è in breve tempo entrato nella cultura popolare come esempio della classica donna trentenne che non è più giovanissima ma non è ancora totalmente matura e quindi si trova in una fase di stallo, nonostante desideri sentirsi realizzata.

All'inizio del primo film Bridget è attratta dal suo capo Daniel, con cui inizia una relazione (di breve durata) purtroppo scopre ben presto che lui la tradisce e che lei è stata per lui solo una delle tante. Contemporaneamente ritrova anche Mark Darcy, un amico d'infanzia, il quale dice di essere attratto da lei così com'è e che non cambierebbe nulla di lei, nonostante Bridget sia molto insicura e si veda piena di difetti. Dopo essersi licenziata dalla rivista in cui lavorava per Daniel, Bridget ottiene un moderato successo come giornalista televisiva, pur dopo qualche figuraccia. Dopo una rissa fra Mark e Daniel, causata anche da dissapori provenienti dal passato, Bridget e Mark capiscono di essere fatti l'uno per l'altra e lui rinuncerà al trasferimento per lavoro a New York.

"Il diario di Bridget Jones" è il film per eccellenza dei trentenni degli anni '90 e in quanto tale, il film cult per la generazione dei miei genitori, che negli anni '90 avevano appunto 30 anni, che negli anni '90 si sono sposati e hanno avuto figli. Bridget Jones però è un personaggio universale pur simboleggiando questa categoria, o generazione, infatti incarna il modello di protagonista femminile di una storia d'amore estremamente goffa e piena di difetti.

Renée Zellweger è perfetta in questi panni, goffa e imbranata ma allo stesso tempo simpatica, venne scelta per questo ruolo e quindi mandata a lavorare come tirocinante presso una casa editrice inglese per calarla nella parte e abituarla all'accento inglese. Oltre a tutto questo ha anche dovuto subire un notevole aumento di peso. Per il ruolo di Daniel trovo che Hugh Grant sia ugualmente azzeccato perché, come ho già detto, mi provoca un certo fastidio per cui è facile per me vederlo nella parte dello ... *persona poco carina* ... nulla da dire su Colin Firth dato che lo stesso personaggio è realmente ispirato a lui e alla sua interpretazione di Darcy in Orgoglio e Pregiudizio.

Solo riguardando il film stamattina mi sono resa conto di quanto sia carina e accogliente la casa di Bridget, anche dall'esterno! Sinceramente non mi dispiacerebbe viverci, anche se probabilmente gli scenografi l'avevano pensata più come "casa di una single disorganizzata e fallita" ma a me è piaciuta sul serio... poi è bello anche il fatto che sia sempre rimasta quella dal 2000 al 2016 in pratica.

La colonna sonora è formata per lo più da pezzi già celebri e importanti al momento dell'uscita del film ma sono anche inclusi due brani che proprio nel 2001 debuttano come singoli e che raggiungono un successo che è durato nel tempo sicuramente fino ad oggi e cioè: "It's raining men" nella versione di Geri Halliwell e "Out of reach" di Gabrielle.

Il film riesce ad ottenere un successo tale e duraturo nel tempo tanto da farlo restare nell'immaginario comune di tutti e riscuotendo ancora successo con i sequel fino a quest'anno. Venne nominato per un premio Oscar alla migliore attrice protagonista nel 2002 e sempre quell'anno anche ai Golden Globe come miglior attrice e migliore film commedia. Ricevette anche altre nomination numerose e venne definito uno dei migliori film britannici del 2001.

FILM #2

Titolo: Che pasticcio, Bridget Jones!
Titolo originale: Bridget Jones - The Edge of Reason
Regia: Beeban Kidron
Produzione: UK, 2004
Genere: commedia romantica
Attori: Renée Zellweger, Hugh Grant, Colin Firth
Basato su: romanzo omonimo di Helen Fielding (1999)


Questo secondo film secondo me non è all'altezza del primo, sia perché troppo esagerato ma anche perché non porta a nulla. Nonostante questo è lo stesso una simpatica commedia inglese, però preferisco il 1° e il 3°.
Da un lato forse ciò è dovuto dal cambio di regista, che è diverso rispetto al primo e terzo film però c'è anche da dire che questo, a differenza del più recente, è tratto da un romanzo scritto ed ideato dall'autrice originale; in conclusione quindi non saprei spiegarmi questa cosa in modo logico e razionale, forse è solo una sensazione a pelle ma a mia discolpa dico che è condivisa.

Altro fattore sono sicuramente le divergenze fra romanzo e film (purtroppo non ho letto il libro quindi non saprei dirlo) e... *l'ho scoperto ora* la differenza fra versione europea e statunitense del film!
Ho sempre visto tutti e tre i film in italiano quindi non ho voce in capitolo riguardo a queste cose e nemmeno al criticato accento di René Zellweger.

Trama: Bridget e Mark stanno insieme da un paio i mesi e le cose vanno molto bene, figuracce di lei a parte. Oltre a questo anche la sua vita di lavorativa procede molto bene ma quando esce a festeggiare con gli amici, le viene detto da una "nemica" che una ragazza molto attraente è appena stata vista mentre entrava a casa di Mark. Daniel Cleaver si ripresenta nella vita di Bridget chiedendole un appuntamento ma lei rifiuta, contenta che la storia con il suo fidanzato vada a gonfie vele. Mark le chiede anche di passare un weekend con lei in settimana bianca. Durante questa vacanza lei penserà prima che le stia per essere fatta una proposta di matrimonio e poi penserà anche di essere incinta. Nessuna delle due cose di verifica ma, una volta tornati a casa, Bridget lascia Mark perché sospetta ancora di più che la ragazza vista con Mark sia effettivamente la sua amante.
Lasciato Mark, Bridget non si sente affatto in colpa a partire per la Thailandia per un viaggio di lavoro a cui partecipa anche Daniel. Si farà accompagnare da una sua amica ed entrambe vivranno una storia d'amore vacanziera: Bridget con Daniel (anche se ben presto si pente) e l'amica con un apparente turista che si rivela essere un trafficante di droga. Infatti una volta in aeroporto Bridget si offre di spartire la sua valigia con l'amica e i controlli di sicurezza rinvengono droga all'interno di un regalo fattole dall'ammiratore.
Bridget viene arrestata e trattenuta per varie settimane in una sporca e pericolosa prigione dove scoprirà, parlando con altre giovani prigioniere, di come le loro vite siano molto più tragiche rispetto ai dubbi che lei aveva avuto con Mark. Il suo innamorato si fa in quattro per farla uscire di prigione e quando finalmente torna in Inghilterra sana e salva, capisce il suo vero amore e anche Mark al contempo le chiede di sposarla. Nel frattempo l'amica si scusa, la fantomatica amante di Mark si rivela essere lesbica ed innamorata di Bridget stessa e infine i genitori della protagonista decidono di rinnovare le promesse di matrimonio. Non prima della mia scena preferita che è la rissa fra Mark e Daniel tra le fontane di Londra con la colonna sonora di "I believe in a thing called love" dei The Darkness.

La colonna sonora è simpatica e adatta, anche se si tratta di hit di quel periodo piuttosto diffuse.
L'attrice protagonista riceve una nomination ai Golden Globe del 2005 senza vincerlo.

FILM #3

Titolo (originale): Bridget Jones's Baby
Regia: Sharon Maguire
Produzione: UK, 2016
Genere: commedia romantica
Attori: Renée Zellweger, Colin Firth, Patrick Dempsey
Basato su: i personaggi della serie di romanzi scritti da H. Fielding


Terzo e ultimo film: sono andati a vederlo in moltissimi e tanti ne sono rimasti delusi. A me è piaciuto, l'ho trovato carino e divertente, come anche gli altri del resto! Quasi quasi mi è sembrato ancora meglio del secondo, però in generale ve lo consiglio qualora fosse ancora nelle sale.

Da un lato penso che sia dovuto al ritorno della regista iniziale ma d'altra parte è anche vero che quest'ultimo film non è tratto da un romanzo di Helen Fielding.

Sono passati diversi anni dalla fine della relazione fra Bridget e Mark Darcy, ora lei ha un lavoro gratificante, va d'accordo con le colleghe (un po' meno con i nuovi giovani capi) ma tutto sommato la vita procede per il meglio. Bridget incontra la sua vecchia fiamma al funerale dell'altra fiamma: Daniel. Durante un festival musicale Bridget conosce Ed Sheran in persona e finisce a letto con un uomo sconosciuto, un americano molto simpatico di nome Jack (Patrick Dempsey). I guai cominciano quando Bridget scopre di essere incinta e c'è il 50% di possibilità di sapere chi sia il padre, il ritorno di fiamma Mark o il nuovo e sconosciuto Jack?

Nonostante la trama sia già stata trattata da diversi film, questo non rende "Bridget Jones's Baby" un film deludente. Certo, c'è da dire che Colin Firth ha una certa esperienza ormai ad interpretare il ruolo del possibile padre ma lo fa bene, non c'è che dire. Patrick Dempsey e René Zellweger sono simpatici, non ho sentito tanto la mancanza di Hugh Grant (forse mia mamma un po' di più).

Si nota il ritorno della regista originale, si sente la geniale sceneggiatura a cui ha contribuito la meravigliosa Emma Thompson (che interpreta anche la ginecologa).

Non penso sia così importante nel corso della storia capire chi sia il padre (anche se alla fine si scopre). Ecco, se proprio devo dire una cosa che avrei preferito, forse alla fine mi sarebbe piaciuto vedere l'altro personaggio nei panni del padre, quindi... *vediamo se riesco a formulare questa frase senza fare spoiler* ...mi sarebbe piaciuto che il padre fosse stato l'altro (rispetto a quello che è) ma che lei avesse comunque sposato chi alla fine ha realmente sposato. Come dire: "ho capito chi amo veramente e perciò lo sposo, anche se non è lui il vero padre del bimbo, tanto voglio bene anche a lui". Ecco, qualcosa del genere.

Nonostante questo io vi consiglio caldamente l'intera trilogia se non l'avete ancora vista e soprattutto se siete in cerca di commedie divertenti, leggere ma ben fatte.

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