mercoledì 14 settembre 2016

Disney Classics | Koda, fratello orso #44

Riprendo questa serie dedicata ai Classici Disney dopo 3 mesi che non ne vedevo neanche uno. A inizio anno mi ero ripromessa di vederne uno al mese in modo da continuare, come anche nel 2015, nel mio intento di rivederli tutti, e recuperare quei pochi che non avevo mai visto. Inoltre mi ero anche ripromessa di ampliare la mia collezione di DVD dei classici. L'ultimo Classico Disney l'ho visto ad aprile, quindi 3 mesi interi sono passati perché questo l'ho visto ad agosto (per cercare di recuperare ad agosto ne ho visti 2, questo è il primo dei due). Ho acquistato il dvd qualche mese fa per cui era davvero da secoli che non lo vedevo, forse addirittura l'avevo visto solo quando era uscito al cinema!

Titolo: Koda, fratello orso
Titolo originale: Brother Bear
Regia: Aaron Blaise, Robert Walker
Produzione: USA, 2003
Genere: animazione (avventura, drammatico)
Ambientazione: Alaska, fine dell'era glaciale
Ispirato a: "Re Lear" di Shakespeare e ad una leggenda peruviana


Ricordo molto bene quando nel marzo del 2005, per il mio 9° compleanno, sono andata a vedere "Koda, fratello orso" al cinema. E ricordo anche bene come a settembre ho comprato tutto il materiale a tema per il nuovo anno scolastico (diario, quaderni, astuccio...). Da quella volta però non credo di aver visto molte volte questo lungometraggio animato e ora che l'ho rivisto ho capito perché mi era piaciuto così tanto.

I protagonisti iniziali sono 3 fratelli che vivono in Alaska verso la fine dell'era glaciale: Sitka, Denahi e Kenai. Quest'ultimo - a differenza dei due maggiori - non ha ancora passato il rito che lo fa diventare uomo e quindi non ha ancora ricevuto il suo totem. Sitka (il maggiore) ha come totem "l'aquila che guida" mentre Denahi, non sembra seguire il suo "lupo della saggezza" perché prende costantemente in giro il fratello minore; ancor di più quando finalmente Kenai riceve il suo totem ma ne rimane deluso perché gli viene assegnato "l'orso dell'amore". Kenai odia gli orsi e, come Denahi, crede che la qualità dell'amore sia debole in confronto a coraggio e saggezza. Poco tempo dopo un orso di passaggio ruba alcuni pesci che i fratelli avevano appena pescato e Kenai si getta al suo inseguimento. Quando lo trova e lo aggredisce, l'orso colto di sorpresa cerca di difendersi ma per Kenai è chiaro che non c'è via di scampo. Per fortuna Sitka lo aveva seguito e presto capisce che l'unico modo per salvare la vita del fratello è quello di far staccare dalla rupe il blocco di ghiaccio sul quale si trovano sia l'orso che lui stesso. Sitka si sacrifica precipitando nel vuoto insieme all'orso e salvando la vita di Kenai, che rimane scioccato per il gesto del fratello maggiore. L'orso però sopravvive alla caduta e fugge spaventato nel bosco.
Il nuovo obbiettivo di Kenai è uccidere l'orso per vendicare la morte del fratello. Questa volta sarà Denahi a seguirlo per cercare di bloccarlo perché non vuole che il minore rischi nuovamente la vita. Arriva però troppo tardi perché Kenai ormai raggiunge l'orso e lo uccide sulla cima di una montagna. Nel momento dell'uccisione l'anima dell'orso viene assorbita dalle luci boreali e sempre dalle stesse luci appare anche l'anima di Sitka sotto forma di aquila (il suo totem) che trasforma Kenai in un orso per punirlo del suo atto e anche per farlo vivere letteralmente nei panni degli animali che lui più odiava. Denahi giunge sul luogo e, trovando solo i vestiti del fratello, pensa quindi che sia successo il contrario e che sia stato l'orso a uccidere Kenai.
Kenai sotto forma di orso incontra la sciamana che gli aveva assegnato il totem e lei gli spiega come, per riassumere la sua forma umana, dovrà capire i propri errori e oltre a pentirsene deve anche porvi rimedio. Fin da subito Kenai si rende conto di come aveva sottovalutato la vita degli orsi, non aveva mai pensato alle difficoltà che potevano incontrare e rimane molto colpito quando gli orsi usano la parola "mostri" per descrivere gli uomini, la stessa parola che lui usava per quegli animali. Questo soprattutto dopo il suo incontro con Koda, un cucciolo d'orso che lo segue come un'ombra visto che non riesce più a ritrovare la mamma. Kenai vorrebbe dapprima sbarazzarsi dell'orsetto ma poi decide di seguirlo al raduno del salmone (un ritrovo di tutti gli orsi del territorio) un po' perché pensa di non aver nulla da perdere, ma forse anche incuriosito. Pian piano scoprirà di essersi affezionato a Koda e quando lui racconta le circostanze in cui ha perso di vista sua madre, Kenai capisce che l'orso da lui ucciso era in realtà un'orsa, e che era proprio la mamma di Koda. Kenai si sente estremamente in colpa perché ormai ha capito i suoi errori e così decide di raccontare la verità a Koda. Il piccolo inizialmente lo ripudia sentendosi ferito e tradito ma poi vede la bontà che c'è in Kenai e capisce come in realtà egli l'abbia anche aiutato e che forse indirettamente egli abbia davvero cercato di rimediare al danno e farsi perdonare. Koda decide alla fine di perdonarlo perché anche se Kenai aveva ucciso sua madre, è sicuro che se ne sia pentito visto che cerca in qualche modo di sostituire la madre e riparare il danno. Kenai a questo punto crede di aver imparato la lezione (ha capito l'errore, se ne è pentito e per di più ha rimediato aiutando Koda) quindi si reca sulla montagna delle luci per tornare umano ma vi trova Denahi che, pensando si trattasse dello stesso orso, lo aggredisce. Koda si frappone fra i due per salvare l'amico, ed è ora che Kenai finalmente capisce: è disposto ad andare contro al fratello pur di salvare il piccolo Koda. Avendo messo la vita degli orsi prima della sua il destino si è compiuto e Kenai torna umano. Ora è Koda ad essere spaventato e scioccato Koda perché ha paura degli uomini e pensava che Kenai fosse realmente un orso, si sente ancora più tradito e confuso. Kenai capisce le sensazioni del cucciolo d'orso e decide perciò di assumere definitivamente le sembianze di orso per restare vicino al suo giovane amico che ha davvero bisogno di lui, più di quanto ne abbiano gli altri umani, con cui egli rimane comunque amico. Alla fine inoltre capiamo che anche il destino di Denahi si realizza perché il suo scopo nella vita sarà quello di raccontare questa storia a tutte le generazioni future, spargendo così la saggezza che quest'esperienza gli ha insegnato.

Se vi è piaciuta la colonna sonora di Tarzan è facile che vi piacciano anche le canzoni qui incluse perché sono ugualmente cantate da Phil Collins, anche nella versione italiana.
Sempre parlando di voci vorrei segnalare anche la presenza di Joaquin Phoenix nel ruolo di doppiatore originale di Kenai.

Nominato premio Oscar 2004 come miglior film d'animazione (ha vinto "Alla ricerca di Nemo" ma io sarei stata molto indecisa perché questo lungometraggio Disney è veramente qualcosa di stupendo).
Esiste anche "Koda fratello orso 2" (2006) che io non ho mai visto ma in cui appaiono anche Tug (orso) e la coppia di alci Rocco e Fiocco, tutti personaggi già presenti nel primo film. Nonostante non abbia vinto nessun premio importante ha ricevuto nomination nei più svariati campi: ai Satellite Award del 2003 come miglior film d'animazione e migliore canzone a Phil Collins; ai Saturn Award del 2004 come miglior film d'animazione; oltre che ai Critics Choice, gli Young Artist e numerosi altri premi. L'unico vinto è un "BMI film & TV award" nel 2004 per la miglior colonna sonora.

Nonostante sia fra i Classici Disney meno famosi (e dei meno ricordati, secondo me) è assolutamente da vedere perché oltre a portare un messaggio molto importante (e probabilmente anche più di uno visto che è il primo film Disney in assoluto dove un personaggio muore sacrificandosi per un altro) è completamente incentrato sulla vita degli orsi, cioè i miei animali preferiti. Per questo quando ero piccola e andavo alle elementari ero stata così presa da questi personaggi e da questa storia.
Senza contare naturalmente che questo fa parte di quei Classici Disney che io ho visto al cinema, di cui ricordo l'uscita e a cui sono effettivamente affezionata in prima persona proprio perché mi ricordano il periodo della mia infanzia (non come possono farlo gli altri Classici Disney ma proprio perché usciti letteralmente in quegli anni). I film da Tarzan a Chicken Little hanno per me questo significato aggiuntivo anche se non sono in realtà quelli che ho visto più spesso dato che avevo le VHS solo dei cosiddetti "classicissimi" :)

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