giovedì 15 settembre 2016

LIBRO: Momo

Titolo (originale): Momo
Autore: Michael Ende
Pubblicazione: 1973
Genere: romanzo fantastico


Ho pensato ad un modo per descrivere l'atmosfera di questa storia e vi direi che assomiglia ad una canzone dei Beatles. Specialmente le figure dei Signori Grigi o i nomi degli amici di Momo, sarebbero storie che rientrerebbero in Sgt. Pepper o Magical Mystery Tour.

Primo libro che leggo di questo autore tedesco, avevo iniziato tempo fa "La storia infinita" (sicuramente il suo più celebre) ma l'ho abbandonato perché era troppo lungo e non ero abbastanza concentrata, così ho deciso di completare questo per primo, che tra l'altro è anche il primo suo romanzo pubblicato, nel 1973.

In realtà questo libro non si trovava sulla mia wishlist ma ho deciso spontaneamente di leggerlo quando l'ho trovato in cantina, assieme a "Lessico famigliare", di cui vi ho già parlato.
Devo ammettere che la copertina e la bellezza dell'edizione del 1984 che ho trovato mi hanno convinta a prenderlo in mano e a leggerlo perché è molto ben fatta e ha l'aspetto di un classico libro di fiabe, con le pagine grosse, le illustrazioni e tutto il resto.

Anche per quanto riguarda lo stile di scrittura e il linguaggio direi che è piuttosto fiabesco, a tratti quasi poetico, ma nel complesso semplice e scorrevole visto che è pensato prima di tutto per l'infanzia. Assolutamente leggibile anche da adulti e persone d'ogni età per le sue tematiche universali legate al concetto di tempo, anche con riflessioni quasi filosofiche non indifferenti.

Momo, la protagonista che dà il nome all'opera, è una bambina misteriosa: nessuno sa da dove venga e che età abbia; lei dice di chiamarsi Momo e di essere scappata da un orfanotrofio. Si stabilisce presso le rovine di un anfiteatro ai margini di una cittadina non specificata, che diventerà la sua casa. Gli abitanti della città le portano cibo e le fanno compagnia, sia i bambini che amano giocare con lei ma anche gli adulti perché scoprono che parlando con Momo, grazie alla sua innata capacità di ascoltare, riescono a trovare una soluzione a tutti i loro problemi. Tra i molti amici di Momo, due le sono affezionati in modo particolare: Beppo, un anziano spazzino e Gigi, un giovane cicerone.
Sulla città incombe però una minaccia, rappresentata dai signori Grigi, che con imbrogli e sotterfugi, rubano il tempo agli uomini. Essi si presentano dai cittadini dicendo di far parte della Cassa di Risparmio del Tempo e convincono tutti a depositare il loro tempo presso la loro istituzione, rubandoglielo ed impossessandosene. Man mano che sempre più persone vengono private del loro tempo libero la vita in città si fa sempre più grigia e frenetica e nessuno trova più il tempo di svagarsi e di sognare. I signori Grigi capiscono come Momo rappresenti una minaccia per loro perché non riescono a convincerla e a prendere il suo tempo, allo stesso modo anche lei capisce che deve sconfiggerli e allora si imbatte quasi per magia in Mastro Hora, il custode del tempo e la sua tartaruga Cassiopea che vede nel futuro. Grazie all'aiuto di Mastro Hora e di Cassiopea, Momo dovrà riuscire a spezzare l'esistenza dei Signori Grigi e a riportare il tempo ai suoi proprietari.

Il tema principalmente trattato è quello del tempo e della sua concezione. Viene attuata una vera e propria critica nei confronti della frenesia della vita moderna e di come la conoscenza e l'avanzamento tecnologico non sempre rappresentino un bene ma come spesso ostacolino la fantasia e i sogni delle persone.

Due lungometraggi cinematografici ne sono stati tratti: un film del 1986 e un cartone animato del 2001. La versione del 1986 è una co-produzione tedesca e italiana, a cui lo stesso Michael Ende ha preso parte durante la realizzazione. Egli stesso appare in un cameo. Colonna sonora di Angelo Branduardi. La versione del 2001 invece si intitola "Momo alla conquista del tempo" ed è a cartoni animati, questa volta la colonna sonora è di Gianna Nannini. Esistono anche trasposizioni teatrali.
Non ho visto nessuna di queste trasposizioni, sia cinematografiche che teatrali.

Consiglio questo romanzo a tutti perché grazie all'universalità del tema e al modo in cui viene trattato penso sia difficile che a qualcuno non piaccia (o per lo meno che a qualcuno non interessi leggerlo). Adatto a tutti i gusti e a tutte le età! Mi è piaciuto molto e lo ritengo particolarmente adatto ad un adattamento teatrale.

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